Caffè e cambiamento climatico: come continuare a produrre in modo sostenibile

Il cambiamento climatico, le temperature sempre più elevate e le risorse idriche in costante diminuzione stanno cambiando profondamente il mondo agricolo in ogni parte del mondo. Il caffè, insieme all’anacardio e all’avocado, è una delle piante che sta risentendo maggiormente dell’impatto negativo dei fattori ambientali con ripercussioni anche sulla situazione economica e sociale di molte popolazioni, in particolare in Africa e in America Latina.

La varietà di caffè che più di altre sta mostrando chiari segni di sofferenza è l’Arabica, la principale varietà coltivata e commercializzata nel mondo. Purtroppo, ciò che sta compromettendo la produzione non sono solo le temperature anomale e la siccità, ma anche la proliferazione di funghi e agenti patogeni che indeboliscono le piante fino a causare danni irreversibili e permanenti con costi di produzione più elevati e riduzione delle aree fertili da utilizzare, a causa dell’erosione del suolo e della deforestazione.

Inoltre, in economie fragili come, ad esempio, quella keniota, dove la coltivazione di caffè è una delle principali fonti di reddito delle popolazioni che vivono nelle campagne, una perdita di produzione crea un vero problema a una vasta quota di piccoli agricoltori, costringendoli a trovare soluzione alternative e, in alcuni casi, meno produttive.

Caffè e cambiamento climatico: la situazione nel mondo

In Kenya, così come in Guatemala, da cui provengono la maggior parte delle varietà di caffè Altromercato, la situazione del caffè e del cambiamento climatico si sta facendo sempre più critica e molti agricoltori stanno cercando di adattarsi al riscaldamento globale, tentando di trasferire le proprie piantagioni ad altitudini maggiori per trovare condizioni più favorevoli alla crescita degli arbusti.

Secondo quanto rilevato dagli esperti e dai climatologi negli ultimi sessant’anni, in media la temperatura è aumentata di circa un grado e ciò ha significato la registrazione in molte aree equatoriali di picchi anomali di oltre 25°C ad altitudini comprese tra i 1000 e i 3000 metri. Una tale variazione ha generato fenomeni del tutto inconsueti sulle piante del caffè, che in molti casi presentano nuove fioriture e bacche pronte per la raccolta sugli stessi rami, con evidente stress per la pianta e minore produzione.

Oltre ad un raccolto più scarso e di qualità non sempre eccellente, le costanti fioriture richiedono cure continue in campo e un aumento dei lavori da effettuare da parte dei coltivatori per limitare i danni provocati da pericolose malattie come la ruggine del caffè, anche chiamata roya, una delle patologie più invasive e devastanti degli ultimi anni, che sta provocando una costante riduzione del 50% del raccolto annuale.

Un altro fattore che sta profondamente modificando la coltivazione del caffè è la diversa distribuzione delle precipitazioni rispetto al passato. Ad esempio, in Guatemala, fino a qualche anno fa le piogge più intense si concentravano nel periodo invernale fino alla fine dell’estate per poi attenuarsi gradualmente, mentre negli ultimi decenni le precipitazioni si possono presentare in modo irregolare e imprevedibile lungo tutto il corso dell’anno, spesso accompagnate da fenomeni estremi e torrenziali proprio nel periodo della raccolta delle bacche.

La violenza con cui si presentano le piogge e le tormente sta causando seri danni anche al territorio, rendendo inaccessibili i campi con frane, smottamenti e interruzioni della viabilità, già molto fragile e spesso caratterizzata da zone impervie e difficili da raggiungere.

La difficoltà del lavoro nelle piantagioni di caffè sta producendo effetti negativi anche a livello sociale, perché si tratta di attività spesso lunghe, molto faticose e soprattutto particolarmente costose, soprattutto per i piccoli coltivatori. Molta manodopera giovane è così costretta a emigrare, affidando la gestione delle piantagioni alle persone più anziane o alle donne, che si ritrovano a doversi occupare della famiglia, delle comunità, delle tradizioni e anche delle coltivazioni di caffè.

Per ovviare a questi problemi sempre più difficili da affrontare, molti coltivatori stanno tentando di trovare soluzioni alternative e sostenibili, puntando principalmente sulle potenzialità e sulla conoscenza profonda dei propri territori e delle materie prime più tradizionali.

Caffè e cambiamento climatico: soluzioni innovative per coltivazioni più sostenibili

Se da una parte il cambiamento climatico è ormai irreversibile, dall’altra parte per l’economia mondiale è impossibile rinunciare al caffè, essendo il secondo prodotto più commercializzato dopo il petrolio.

Diventa perciò fondamentale sostenere nuove iniziative locali, nazionali e internazionali a favore della produzione di caffè senza che vengano ulteriormente compromessi l’equilibrio naturale dei territori, il benessere delle comunità e la biodiversità.

In tutti i Paesi interessati dalla produzione di caffè si stanno mettendo a punto nuove soluzioni, ma gli esempi del Kenya e del Guatemala sono sicuramente tra i più significativi e stanno effettivamente dando i primi risultati incoraggianti.

Il governo keniota, attraverso il finanziamento del Coffee Research Institute sta tentando di incoraggiare i piccoli coltivatori locali a piantare alberi nelle piantagioni per ombreggiare gli arbusti e a selezionare varietà più resistenti come la Robusta o l’Arabusta, un ibrido che unisce le caratteristiche di robustezza delle piante di Robusta al gusto delicato e persistente dell’Arabica.

Anche in Guatemala, Federcocagua, una delle più importanti realtà equosolidali che collabora con Altromercato, sta promuovendo la riforestazione delle aree coltivate a caffè per migliorare le condizioni climatiche, favorire la fertilità del suolo e ridurre le emissioni nocive nell’aria con l’obiettivo di diminuire la diffusione della roya.

L’organizzazione guatemalteca sta inoltre incentivando la sperimentazione di nuove varietà di caffè, che andranno gradualmente a sostituire quelle più esposte al cambiamento climatico e alle malattie, garantendo risorse economiche adeguate e la collaborazione con organismi internazionali e realtà locali, oltre al premio fair trade per gli investimenti destinati al miglioramento della qualità dei prodotti e alla diffusione di servizi di formazione e aggiornamento.

Di fondamentale importanza è anche l’innovazione tecnologica e l’applicazione di sistemi sempre più avanzati per le operazioni di separazione del chicco dalle ciliegie e di essicazione a vapore, utilizzando caldaie alimentate da legna ricavata dalle potature e dal rinnovamento delle piantagioni.

Si tratta di piccoli passi avanti nella nuova gestione delle coltivazioni di caffè, che stanno donando speranza e opportunità di crescita a molti piccoli coltivatori e produttori. Un sostegno concreto e tangibile nella lotta al cambiamento climatico per preservare una delle produzioni più importanti al mondo e la qualità della vita di intere comunità.

I prodotti e i caffè, presenti nel catalogo Punto Equo, rispettano pienamente i principi dell’agricoltura sostenibile, sono certificati e seguono i più rigorosi standard internazionali che ne garantiscono la massima naturalità, la presenza di ingredienti biologici certificati e l’esclusione di test sugli animali. I nostri metodi di produzione sono sempre a basso impatto ambientale e con una particolare attenzione alla biodiversità.

Distributori automatici sostenibili: la vera rivoluzione green

Probabilmente non molti sanno che l’Italia è uno dei primi Paesi al mondo per produzione e installazione di distributori automatici con più di 3000 imprese che si occupano di questo settore e oltre il 70% della produzione che viene esportata all’estero.

Gli ultimi anni hanno visto un drastico calo per quanto riguarda la vendita e l’installazione di nuovi distributori automatici, a causa dei lockdown e dello smartworking, ma per le aziende del vending questo periodo di stallo si è trasformato in un’occasione imperdibile per ripensare i propri modelli produttivi in una chiave più sostenibile e mettere a punto nuovi sistemi per garantire maggiore rispetto per l’ambiente e qualità nell’erogazione dei servizi e dei prodotti.

Una transizione verso un’idea più ecologica e tecnologica della distribuzione automatica che ha coinvolto i produttori alimentari, ma anche chi si occupa del packaging, dei trasporti, dei servizi di distribuzione e, in generale, del rilancio dell’intero settore.

Cosa sono i distributori automatici sostenibili

Nell’immaginario comune, i distributori automatici di cibo e bevande sono ciò che di meno salutare e più inquinante possa esistere, nonostante sia comunque difficile farne a meno, soprattutto durante la pausa caffè in ufficio o mentre si è in stazione ad aspettare che il treno arrivi sul binario.

Sebbene, comunemente, si abbia questa idea piuttosto negativa del vending, ciò che caratterizza le aziende coinvolte nella supply chain della distribuzione automatica è un’estrema attenzione all’innovazione e ai continui cambiamenti delle preferenze dei consumatori e del mercato, sempre più sensibile alle tematiche ambientali e al risparmio energetico.

Nasce così l’esigenza di adeguare l’intero comparto alle nuove necessità della clientela finale e orientarsi a una nuova idea di “eco-vending”, proponendo apparecchiature efficienti e a basso consumo energetico, imballaggi in materiale riciclabile e compostabile e servizi di gestione dei rifiuti e di assistenza più efficienti e con un ridotto impatto sull’ambiente.

Da ormai qualche anno, la modalità energy-saving è una realtà consolidata sulla maggior parte dei distributori automatici sostenibili installati in luoghi pubblici e privati. Una caratteristica imposta dal mercato, ma anche dalla crescente necessità di tenere sotto controllo i consumi di energia e idrici in tutti gli ambiti quotidiani.

Sebbene gli imballaggi in plastica siano tra i più convenienti ed economici, in questo momento la tendenza spinge verso una maggiore consapevolezza di quanto ogni gesto possa influire sul benessere del Pianeta e, di conseguenza, anche i consumatori preferiscono scegliere prodotti confezionati in materiali meno inquinanti e che possano essere riciclati per diminuire la quantità di rifiuti inquinanti.

A tal proposito, sempre più spesso nelle aree break aziendali e nei luoghi pubblici, dove vengono installati i distributori automatici sostenibili, si cerca di informare i consumatori per favorire la corretta raccolta differenziata dei materiali e predisporre processi di raccolta e smaltimento efficaci e veramente rispettosi dell’ambiente.

Certamente non meno importanti sono i prodotti alimentari con cui vengono riforniti i distributori automatici, la cui qualità è notevolmente aumentata negli ultimi tempi, mettendo a disposizione bevande e snack più sani e realizzati con ingredienti e materie prime provenienti da filiere biologiche controllate e certificate.

Perché scegliere i distributori automatici sostenibili Punto Equo

I temi ecologici, della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente giocano un ruolo fondamentale in ogni scelta e iniziativa di Punto Equo, tanto più in un ambito così delicato e sensibile come il vending e la distribuzione automatica di bevande e alimenti.

La riduzione dei rifiuti, soprattutto in plastica e non riciclabili, è essenziale per costruire un mondo che sia più sano e pulito. Punto Equo ha quindi deciso di eliminare gli imballaggi e i contenitori in plastica a favore di materiali compostabili e riutilizzabili, ad esempio inserendo nei propri distributori automatici sostenibili bicchierini e palettine in materiale completamente compostabile o favorendo l’utilizzo di tazzine personali, lavabili e riutilizzabili per un numero infinito di volte.

All’interno dei distributori automatici sostenibili Punto Equo, ogni prodotto alimentare o bevanda offerta al pubblico proviene esclusivamente da coltivazioni biologiche e da aziende che applicano rigorosamente i criteri del commercio equo e solidale, in cui i diritti dei lavoratori vengono pienamente rispettati e la loro opera viene giustamente retribuita con compensi che permettano una qualità della vita dignitosa e benessere per sé, la propria famiglia e l’intera comunità.

Nel pieno rispetto delle diverse esigenze alimentari, in ogni distributore automatico Punto Equo si possono trovare alimenti confezionati e freschi, dolci e salati, sempre equilibrati dal punto di vista nutrizionale e con un alto contenuto di micronutrienti e antiossidanti, ma anche adatti a soddisfare scelte alimentari particolari, dovute a intolleranze o regimi dietetici.

Infine, per quanto concerne le apparecchiature, Punto Equo fornisce i propri distributori esclusivamente in comodato d’uso gratuito e con la garanzia che vengano mantenuti in piena efficienza attraverso un programma di manutenzione ordinaria e straordinaria continua e costante nel tempo.

I prodotti Punto Equo rispettano l’ambiente attraverso l’applicazione delle migliori pratiche ecocompatibili, a partire dalla coltivazione delle materie prime fino alla commercializzazione.

Ogni distributore automatico fornito da Punto Equo in comodato d’uso è certificato, secondo i più rigorosi standard internazionali che ne garantiscono la massima efficienza, oltre alla presenza di materiali non inquinanti e di accessori in materiale riciclabile, riutilizzabile e compostabile.

I sistemi di gestione delle apparecchiature Punto Equo sono sempre a basso impatto ambientale e con una particolare attenzione al rispetto dell’ambiente e dei criteri dei principi del commercio equo e solidale.

Caffè d’orzo bio: un piacere naturale da gustare in ogni momento della giornata

Il caffè d’orzo bio è probabilmente la bevanda alternativa al normale caffè più conosciuta e diffusa, anche nel nostro Paese. Le sue proprietà benefiche e l’assenza di caffeina permettono di consumare il caffè d’orzo bio in ogni momento della giornata e a qualsiasi età.

Un’alternativa del tutto naturale al tradizionale espresso, che non dovrebbe mai mancare nella dispensa, in ufficio o al bancone del bar, in particolare per chi non può bere il caffè tradizionale per motivi di salute o preferisce una bevanda dal gusto più dolce, ma ugualmente energetica e gustosa.

Proprietà e benefici del caffè d’orzo bio

Naturalmente privo di caffeina e decisamente meno costoso, il caffè d’orzo era una bevanda apprezzata ben prima della nascita del caffè decaffeinato, da cui non è stato mai realmente soppiantato, sia per le caratteristiche salutari sia per le sue proprietà organolettiche.

Diversi studi scientifici hanno infatti dimostrato che bere quotidianamente caffè d’orzo bio, anche in età pediatrica o avanzata, può portare benefici evidenti alla salute di tutto l’organismo a fronte di una quantità molto limitata di controindicazioni, tra cui la presenza di glutine, che lo rende poco adatto al consumo da parte delle persone intolleranti o affette da celiachia.

Per circa l’80%, il caffè d’orzo bio è composto da carboidrati complessi, mentre ha un contenuto molto ridotto di proteine, grassi e Sali minerali, tra cui potassio, fosforo e ferro in buone percentuali, utili soprattutto per le donne in gravidanza e in allattamento o per chi soffre di carenze e anemie.

Non mancano le vitamine del gruppo B necessarie per ritrovare energie e proteggere la cute, i capelli, le unghie e l’apparato cardiocircolatorio, e la vitamina E che preserva le cellule dall’invecchiamento e dalla naturale ossidazione.

Il caffè d’orzo bio è inoltre ricco di niacina, una sostanza che favorisce la regolazione del metabolismo degli zuccheri e dei grassi nel sangue. Oltre a ciò, questa bevanda è completamente priva di colesterolo e i suoi componenti chimici sono perfetti per tenere sotto controllo i livelli di glucosio, per cui può essere tranquillamente assunta anche dalle persone diabetiche.

Le qualità antiossidanti, antinfiammatorie e digestive dell’orzo sono ben note da molto tempo e un buon caffè, bevuto dopo pranzo, può favorire il regolare funzionamento della digestione dei cibi, in quanto stimola la produzione di succhi gastrici e riduce il reflusso, e dell’apparato intestinale, in particolare se si hanno problemi d’irregolarità o infiammazioni da colon irritabile.

Grazie all’assenza di sostanze eccitanti, il caffè d’orzo bio è una bevanda sicuramente indicata anche per le persone ipertese, che soffrono di stati d’ansia o di disturbi cardiaci, perché aiuta a ritrovare la calma e la serenità, ma è anche indicato in un regime alimentare controllato o per la perdita di peso per il suo ridotto apporto calorico, anche se è sempre bene limitare l’aggiunta di zucchero o sostanze dolcificanti.

Come si prepara il caffè d’orzo bio?

Esistono diversi modi per preparare il caffè d’orzo bio: i comodi preparati solubili sono un’ottima soluzione, ma se si preferisce un risultato più simile a quello del caffè tradizionale, è anche possibile utilizzare il macinato nella moka, mentre per una bevanda più leggera si può usare la tecnica dell’infusione.

Preparare il caffè d’orzo bio con la polvere solubile è sicuramente il metodo più semplice, veloce e diffuso. Il macinato è estremamente fine ed è sufficiente immergerlo in un po’ d’acqua calda o latte appena tiepido per farlo sciogliere immediatamente. La bevanda è pronta in pochissimi secondi, ma bisogna avere l’accortezza di mescolarla bene per evitare che si formino fastidiosi grumi, che potrebbero risultare leggermente amarognoli e fastidiosi.

Per la moka, si può acquistare l’apposita polvere, leggermente più grossolana per evitare che si disperda troppo facilmente durante la preparazione del caffè. Una volta riempito per metà il normale filtro della caffettiera con la polvere non pressata, il procedimento è identico a quello del caffè tradizionale, avendo solo cura di regolare la fiamma del fornello piuttosto bassa, perché il liquido non fuoriesca troppo velocemente.

Con la stessa polvere che si utilizza per la moka, si può preparare il caffè d’orzo bio, utilizzando il metodo dell’infusione. In un pentolino che possa contenere circa mezzo litro d’acqua calda, si versano due cucchiai colmi di polvere di caffè d’orzo bio e lo si rimette sul fuoco, finché il liquido non comincia nuovamente a sobbollire. Dopo aver spento la fiamma, si attende qualche minuto per permettere all’orzo di depositarsi sul fondo del contenitore, per poi filtrare il composto con un colino e versarlo nella tazza per gustarlo in tutta la sua bontà.

Il caffè d’orzo bio ha un gusto naturalmente più dolce del caffè tradizionale, ma volendo si può ancora aggiungere dello zucchero, sempre senza esagerare nelle dosi.

Perché è meglio bere caffè d’orzo bio Punto Equo?

Così come per il caffè tradizionale, ciò che determina la qualità del caffè d’orzo bio è la garanzia che il cereale sia stato coltivato, lavorato e distribuito secondo i più rigorosi principi di sostenibilità ed ecocompatibilità, ma soprattutto sia stato sottoposto a controlli di qualità sin dal momento della semina.

Lo shop di Punto Equo propone polveri per la preparazione del caffè d’orzo bio, solubili o macinate per moka, provenienti solo da coltivazioni in altura, realizzate tra le montagne dell’Ecuador, dove possono essere garantite le migliori condizioni climatiche, affinché le piantine possano crescere rigogliose, senza l’utilizzo di concimi e fertilizzanti chimici e in terreni estremamente fertili e ricchi di sostanze nutritive naturali.

I chicchi d’orzo vengono raccolti e selezionati da esperti agronomi solo quando raggiungono il perfetto grado di maturazione, in modo da assicurare che il prodotto finale sia sempre di ottima qualità, gustoso e aromatico.

Dopo un’accurata lavorazione artigianale e un processo di tostatura attentamente controllato, il prodotto finale viene imballato esclusivamente in contenitori ecocompatibili e riciclabili che riescano a mantenere intatta la qualità del caffè d’orzo bio, senza nuocere all’ambiente.

Vengono inoltre rispettati i principi del commercio equo e solidale che prevedono un sostegno concreto ai lavoratori e produttori locali con giusti compensi e condizioni di lavoro dignitose che permettano lo sviluppo dell’economia territoriale e di progetti educativi e formativi rivolti a tutta la comunità.

È inoltre utile ricordare che tutti i prodotti Punto Equo rispettano pienamente i principi dell’agricoltura sostenibile, sono certificati e seguono i più rigorosi standard internazionali che ne garantiscono la massima naturalità, la presenza di ingredienti biologici certificati e l’esclusione di test sugli animali. I metodi di produzione sono sempre a basso impatto ambientale e con una particolare attenzione alla biodiversità.

Caffè sostenibile: come si coltiva e produce nel pieno rispetto dell’ambiente

La sostenibilità è uno dei temi più sensibili di questo momento storico e non riguarda solamente la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, ma anche tutte quelle attività che coinvolgono il territorio dal punto di vista economico e sociale, soprattutto in Paesi dove l’economia è ancora molto fragile e lo sfruttamento, anche minorile, è tuttora molto diffuso.

Dopo il petrolio, il caffè è il prodotto più commercializzato al mondo e il 90% delle produzioni proviene da Paesi poveri e in via di sviluppo, come il Brasile, l’Etiopia e alcuni stati dell’America Centrale e Meridionale, mentre il suo consumo si concentra principalmente nelle aree più ricche e più industrializzate, come l’Europa e gli Stati Uniti, dove si stima che entro una trentina d’anni la richiesta sarà quasi certamente triplicata.

Fino a qualche anno fa, il caffè riusciva a soddisfare le necessità primarie delle popolazioni locali, come l’istruzione e la sanità, e garantiva un reddito adeguato a uno stile di vita dignitoso, anche se i costi in termini ambientali sono sempre stati molto alti, con deforestazioni per far posto alle piantagioni, inquinamento delle falde acquifere e distruzione della biodiversità.

Con il passare del tempo però, i sistemi di produzione sempre più aggressivi e i salari bassissimi hanno portato a un aumento della povertà, con conseguente impoverimento delle strutture sociali e costi proibitivi per gli agricoltori, che oggi fanno fatica a reperire i mezzi e gli strumenti di cui hanno bisogno per coltivare i propri campi. Oltre a ciò, gli effetti negativi dei cambiamenti climatici stanno rendendo sempre più incerto il raccolto e la possibilità di programmare un futuro più sostenibile dal punto di vista economico e sociale.

La coltivazione di caffè sostenibile propone un sistema produttivo alternativo e più rispettoso dell’ambiente e delle persone, ridonando valore ai piccoli produttori e alle produzioni virtuose, che mettono al centro la qualità e creano un vantaggio concreto per le comunità, che con una maggiore disponibilità economica possono sviluppare progetti formativi e avere a disposizione mezzi più tecnologici e competenze più avanzate.

Come si coltiva il caffè sostenibile?

A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, si è progressivamente passati dalla tradizionale coltivazione del caffè all’ombra degli alberi a quella in pieno sole, sicuramente più produttiva, ma più dannosa per l’ambiente, perché richiede un maggiore quantitativo d’acqua per l’irrigazione delle piantagioni e l’utilizzo di pesticidi e antiparassitari per limitare la diffusione di insetti dannosi e di malattie che potrebbero compromettere il raccolto.

Questo nuovo sistema di coltivazione ha purtroppo azzerato i benefici che da sempre l’arbusto del caffè garantisce alla biodiversità. Infatti, con la coltivazione di caffè sostenibile all’ombra delle foreste, gli animali possono trovare un habitat ideale dove vivere e riprodursi, catturando gli insetti più dannosi, mentre le radici possono trattenere più facilmente l’acqua, evitando che si disperda e limitando gli sprechi.

Inoltre, le foglie che cadono sul terreno creano un perfetto concime naturale, che mantiene il terreno sano e produttivo senza che sia necessario utilizzare fertilizzanti chimici, e il caffè matura meglio e più velocemente con valori nutrizionali elevati e di qualità superiore.

Come si produce il caffè sostenibile’

Se fino a circa un decennio fa, il caffè era solo un bene di consumo, venduto a prezzi bassi e senza alcuna garanzia di qualità, ma in grande quantità. Il prezzo di mercato, determinato dalle quotazioni di borsa, così come per l’oro e il petrolio, in pochi anni è letteralmente crollato, passando in meno di 5 anni, da 3 dollari per libbra a soli 40 centesimi. La necessità di aumentare la produzione per soddisfare la richiesta, mantenendo retribuzioni bassissime, ha favorito la diffusione della povertà e dello sfruttamento, denunciata anche dalle maggiori organizzazioni non governative a livello internazionale.

Ciò che sta progressivamente portando ad una svolta sostenibile nel settore del caffè, è sicuramente una maggiore attenzione e sensibilità dei consumatori nei confronti dei temi ambientali, etici e di equità sociale, che ha spinto alcune multinazionali a rivedere i modelli di produzione e commercializzazione, dando maggiore risalto al caffè sostenibile e a pratiche commerciali più eque e solidali.

I vantaggi che le comunità locali stanno ottenendo da questo nuovo modo di coltivare, produrre e commercializzare il caffè sostenibile sono molteplici. Da una parte, una coltivazione più rispettosa dell’ambiente riduce i rischi causati dai cambiamenti climatici, con un miglioramento della biodiversità e uno sfruttamento delle risorse idriche ed energetiche più consapevole e responsabile, dall’altro lato la garanzia di poter vendere i propri prodotti a prezzi più equi ed elevati rispetto al normale, ha aumentato le opportunità di crescita sociale con un migliori livelli di istruzione e servizi essenziali garantiti, dall’elettricità alla fornitura di acqua potabile.

Come riconoscere il caffè sostenibile?

Attualmente, il caffè sostenibile copre circa il 20% della produzione mondiale e, sebbene si tratti ancora di una nicchia, la sua crescita è in costante aumento e si sta progressivamente trasformando in un fenomeno di massa sempre più diffuso.

In questo momento, non esiste ancora uno standard condiviso a livello internazionale, ma i consumatori possono comunque contare su alcune certificazioni “fair trade”, che assicurano la piena sostenibilità dell’intera filiera, dalla coltivazione alla commercializzazione.

Tra le tante organizzazioni e aziende che propongono caffè sostenibile, Altromercato è sicuramente la più importante e prestigiosa. Da più di trent’anni, si impegna a importare caffè sostenibile prodotto da piccole realtà locali in America Latina, Etiopia e Asia, controllando che ogni fase rispetti i principi del commercio equo e solidale e della sostenibilità ambientale e sociale.

Il caffè sostenibile, ottenuto da coltivazioni biologiche ed ecosostenibili, ha caratteristiche organolettiche di qualità superiore, con un aroma più ricercato e un profilo aromatico contraddistinto da un perfetto equilibrio di profumi e sapori gradevoli al palato senza retrogusti terrosi o erbosi. Inoltre, il contenuto di caffeina è molto inferiore, rispetto al caffè tradizionale.

Se vuoi provare la vera bontà del caffè sostenibile, sul nostro shop puoi trovare una vasta gamma di  miscele di alta qualità, disponibili in diverse versioni, dal classico macinato per la moka alle cialde, perfette per preparare un ottimo caffè espresso in ogni momento della  giornata.

Ti ricordiamo che i prodotti Punto Equo rispettano pienamente i principi dell’agricoltura sostenibile, sono certificati e seguono i più rigorosi standard internazionali che ne garantiscono la massima naturalità, la presenza di ingredienti biologici certificati e l’esclusione di test sugli animali. I nostri metodi di produzione sono sempre a basso impatto ambientale e con una particolare attenzione alla biodiversità.

Gustare un buon caffè: tanti modi e consigli per apprezzarlo al meglio

Sebbene sia diventato un gesto quotidiano e quasi automatico, preparare e gustare un buon caffè richiede esperienza e una particolare attenzione per i dettagli, dalla scelta delle materie prime di qualità a come degustarlo al meglio per godere di tutti i suoi aromi e profumi.

Tra tutte le modalità con cui si può preparare il caffè, l’espresso italiano è considerato il modo migliore al mondo e, nel 2019, il Consorzio per la tutela del caffè tradizionale italiano ha stilato un disciplinare, che stabilisce in modo preciso e rigoroso tutte le caratteristiche che devono rispettare i torrefattori ed esercenti per garantire la migliore qualità, dalla tostatura alla tazzina.

Quali caratteristiche deve avere un buon caffè

Per gustare un caffè che sia davvero buono, gustoso e aromatico, la scelta della materia prima gioca un ruolo essenziale.

Dal punto di vista delle miscele, il caffè 100% Arabica è una delle più pregiate al mondo, ma il suo sapore delicato può essere complesso da gestire, anche dalla mano esperta di un barista, mentre altre varietà di caffè con aromi più intensi,  possono risultare più corpose e offrire una cremosità più marcata.

Il secondo elemento fondamentale è la macinatura. Il caffè in grani è sicuramente da preferire rispetto al macinato, perché conserva meglio le proprietà organolettiche del prodotto e, inoltre, macinando i grani tostati sul momento si riduce il rischio di ossidazione e si mantiene inalterato il naturale livello di umidità.

In terzo luogo, e soprattutto quando si utilizza la macchina per il caffè espresso, domestica o professionale, è necessario ricordare che la scelta dell’acqua, la regolazione della temperatura e la pressione influenzano moltissimo la qualità dell’espresso.

A tal proposito, i baristi più esperti consigliano di non sottovalutare mai nessun aspetto, dalla macinatura alla pulizia e manutenzione delle macchine per il caffè espresso, dedicando ogni giorno qualche minuto per mantenerle in piena efficienza.

Una volta che il caffè è stato versato nella tazzina, preferibilmente in ceramica, il suo aroma deve risultare intenso, ma privo di sentori di bruciato o odori sgradevoli e acidi, causati da una bassa qualità della miscela o da un non perfetto funzionamento della moka o della macchina per il caffè.

Un altro aspetto da tenere in considerazione per apprezzare un buon caffè è il sapore in bocca, che non deve risultare troppo aggressivo, ma comunque persistente per prolungare il piacere della bevanda a lungo. Oltre a ciò, è fondamentale che in superficie compaia una leggera crema, che non deve essere mai troppo scura o chiara, il cui scopo è trattenere gli aromi e accarezzare il palato con una dolce e deliziosa sensazione. Infine, il colore del caffè deve essere il più vicino al bruno, ma non troppo scuro né troppo “spesso”.

Come gustare un buon caffè con i 5 sensi

Spesso si beve il caffè di corsa, in piedi o appoggiati al bancone di un bar, ma per apprezzarne a pieno tutte le caratteristiche e proprietà organolettiche bisognerebbe prendersi un momento di pausa e imparare a decifrare tutte le infinite sfumature di gusto, profumo e colore, come si fa ad esempio con il vino o la birra. Il caffè andrebbe infatti degustato senza aggiungere zucchero e con estrema cura per esplorarne tutte le peculiarità e scoprirne tutti i segreti.

Innanzitutto, il caffè va bevuto caldo, a una temperatura nella tazzina che deve aggirarsi intorno agli 80-90° C, perché solo in questo modo si riesce a valutare correttamente la corposità e l’equilibrio che si crea tra gli oli e gli aromi essenziali del caffè.

Anche se può sembrare scontato, gli strumenti che si utilizzano per gustare un buon caffè possono davvero fare la differenza. Gli esperti degustatori utilizzano un cucchiaio in acciaio inossidabile, che non altera i sapori, e con una parte concava molto profonda per accogliere una buona quantità di caffè da annusare e assaporare.

Se è ovvio che quando si degusta un caffè i sensi maggiormente coinvolti sono l’olfatto e il gusto, anche l’occhio vuole la sua parte ed è quindi importante osservare la bevanda nella tazzina per assicurarsi che la crema abbia la giusta consistenza morbida e densa senza bollicine troppo evidenti e distribuite in modo uniforme su tutta la superficie della bevanda.

Prima ancora di assaggiare il caffè, bisognerebbe lasciare che gli aromi si sprigionino e arrivino al naso in tutta la loro fragranza. Dato che la crema trattiene l’aria, impedendo ai sentori di disperdersi, bisogna smuoverla delicatamente, utilizzando un cucchiaino e ripetere questo gesto più volte, affinché si riesca a percepire l’aroma più autentico della miscela utilizzata per preparare il caffè. I profumi che si possono avvertire vanno dal tostato al cioccolato, fino ad arrivare al fruttato e agrumato di alcune miscele.

Dopo aver inspirato il profumo intenso del caffè, per procedere con la degustazione vera e propria, si deve risucchiare una piccola quantità di bevanda da un cucchiaio, anche in modo un po’ rumoroso, ma necessario per far arrivare gli aromi alla parte più profonda del palato e dell’apparato olfattivo. In questo modo si riesce a valutare anche l’astringenza, ovvero la sensazione di rugosità sulla lingua e il palato, che però non deve mai essere eccessiva.

Dopo un primo sorso, per continuare a gustare un buon caffè, il liquido va sorseggiato e distribuito in bocca in modo uniforme, aspettando qualche secondo tra un sorso e l’altro per dare il tempo ai sensi di percepire il retrogusto lasciato dalla miscela sulle papille gustative. L’olfatto e il gusto saranno entrambi coinvolti in un’esperienza completa, rafforzandosi a vicenda in un gioco di profumi e sapori davvero esaltanti.

Vuoi gustare un buon caffè sostenibile, equo e solidale?

I caffè Punto Equo rispettano pienamente i principi dell’agricoltura sostenibile, sono certificati e seguono i più rigorosi standard internazionali che ne garantiscono la massima naturalità, la presenza di ingredienti biologici certificati e l’esclusione di test sugli animali.

Inoltre, ti garantiamo che i metodi di produzione utilizzati dai nostri fornitori sono sempre a basso impatto ambientale e con una particolare attenzione alla biodiversità.

Il mercato dei prodotti salutari tra tradizione e innovazione

I dati degli ultimi anni confermano che il mercato dei prodotti salutari è in forte crescita e sempre più consumatori scelgono alimenti provenienti da coltivazioni biologiche certificate e a chilometro zero, perché ritenuti utili per migliorare le proprie condizioni fisiche, rafforzare il sistema immunitario, combattere le malattie e favorire la salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi naturali.

La maggiore consapevolezza dei consumatori a livello globale di quanto sia importante un’alimentazione sana ed equilibrata ha portato a un profondo cambiamento degli stili di vita e di consumo non solo nei Paesi più industrializzati, ma anche in quelli in via di sviluppo, dove si sta registrando un significativo aumento del reddito pro-capite e, di conseguenza, una maggiore possibilità di accedere a cibi più sani e nutrienti, come evidenziato anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità durante la Giornata Mondiale per la Sicurezza Alimentare 2022, il cui tema principale è stato “Cibo più sicuro, salute migliore”.

Con tali premesse, il mercato dei prodotti salutari è destinato a svilupparsi ulteriormente nei prossimi anni con una sempre maggiore attenzione alla sicurezza degli alimenti e il superamento delle criticità legate a situazioni politiche, economiche e sociali a livello locale e internazionale, come guerre, carestie, sfruttamento e condizioni di vita e di lavoro inique e inadeguate.

Perché si consumano più prodotti salutari rispetto al passato

I rischi per la salute delle persone e del Pianeta, causati dall’utilizzo di sostanze chimiche, pesticidi e ormoni per la crescita sono ormai noti alla maggior parte della popolazione mondiale, che sempre di più si affida al mercato dei prodotti salutari e ad aziende agricole e commerciali che propongono cibi biologici, sani e sicuri.

Questa maggiore attenzione alla sostenibilità alimentare si registra soprattutto in Europa, negli Stati Uniti e in Canada e si sta progressivamente diffondendo anche in altre parti del mondo, diventando un fenomeno non solo legato alla ricchezza economica, ma a una diversa percezione di ciò che può offrire il proprio territorio e le sue risorse, anche a costi decisamente più contenuti.

Un cambiamento di vedute davvero epocale, che negli ultimi anni sta modificando i processi di produzione e coltivazione delle materie prime, eliminando l’utilizzo di fertilizzanti chimici e sviluppando un’agricoltura più rispettosa delle caratteristiche del suolo, del territorio e delle comunità locali.

Questa nuova tendenza è confermata dall’aumento nell’ultimo decennio dei terreni coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica di ben 37 milioni di ettari e dal Rapporto Globale degli Alimenti Biologici, pubblicato nel 2022, che ne prevede una crescita annuale costante del 14% entro il 2026.

I motivi principali per cui le persone preferiscono consumare prodotti salutari e biologici, come frutta e verdura, cereali, prodotti da forno, carne da allevamenti sostenibili, bevande naturali e alimenti trasformati sono la perdita di peso e la difesa della salute, attraverso regimi alimentari più sani ed equilibrati, ma soprattutto la prevenzione di alcune gravi malattie, tra cui il diabete, il cancro e le patologie cardiache.

L’obiettivo del mercato dei prodotti salutari è quindi aumentare la disponibilità di cibi integrali, poco trasformati e privi di additivi, sostanze chimiche dannose per la salute dell’uomo e del Pianeta, zuccheri, grassi e conservanti, al fine di ritornare a una maggiore naturalità anche nel prossimo futuro.

Le opportunità del mercato dei prodotti salutari

Mangiare sano e sostenibile per molti consumatori è diventato prioritario e anche la composizione del carrello della spesa è notevolmente cambiata rispetto al passato, con una maggiore quantità di frutta e verdura, ma anche di prodotti locali, segno di una maggiore attenzione alle tradizioni e a prodotti provenienti da filiere più corte che possono garantire una maggiore freschezza e genuinità.

Le aziende del settore agroalimentare hanno capito quanto sia importante questa particolare nicchia di mercato e sempre più stanno cercando di ampliare la propria offerta, informando i clienti sui processi di produzione e la scelta delle materie prime, introducendo prodotti più sani e naturali e comunicando efficacemente le loro caratteristiche attraverso etichettature più dettagliate, packaging ecocompatibili e riciclabili e campagne su tutti i media più diffusi, puntando principalmente sulla sicurezza alimentare, la tradizionalità e l’innovazione di prodotti e processi produttivi sempre più efficaci, efficienti e sostenibili.

In passato, le regole del mercato e di consumo erano imposte dalle grandi aziende alimentari, che puntavano principalmente sulla quantità di prodotti da immettere sul mercato, senza badare troppo alle conseguenze sulla salute e sull’ambiente sia dei luoghi di produzione sia di quelli di destinazione con un utilizzo indiscriminato di sostanze chimiche e fertilizzanti artificiali, packaging inquinanti, sprechi alimentari e rifiuti in grande quantità.

Oggi, la maggiore consapevolezza del proprio ruolo nelle dinamiche di mercato e la capacità di influenzare le scelte economiche anche a livello industriale, ha trasformato i consumatori da semplici acquirenti quasi del tutto passivi in veri protagonisti del mercato dei prodotti salutari, creando nuove opportunità di crescita e valorizzazione della qualità dei cibi.

Se prima l’opinione delle persone era un elemento marginale, ora la produzione di qualità e la soddisfazione delle esigenze e dei desideri dei consumatori sono diventati valori fondamentali e imprescindibili per rimanere e crescere nel settore agroalimentare e la natura, la salute e la sostenibilità sono diventate condizioni essenziali per il successo di qualsiasi prodotto alimentare.

Oltre a ciò, i consumatori chiedono che le aziende del mercato dei prodotti salutari siano particolarmente attente all’impatto ambientale, applicando processi e politiche che riducano gli sprechi e l’inquinamento.

I consumatori non si accontentano che in etichetta compaia la parola “naturale”, ma sempre di più apprezzano le aziende che si impegnano concretamente nella riduzione del carbon footprint con azioni certificate, tracciate e documentate su tutta la catena di distribuzione, dall’approvvigionamento fino alla commercializzazione.

Inoltre, gli utenti ritengono un vantaggio acquistare e consumare prodotti alimentari che hanno subito processi di “upcycling”, ovvero il riciclo e il riutilizzo di ingredienti e materie prime che andrebbero generalmente scartate e si mostrano sensibili nei confronti delle procedure di produzione e dei materiali con cui vengono confezionati i cibi, preferendo gli imballi ecologici, riciclabili e non inquinanti.

La ricerca di una maggiore naturalità e attenzione ai temi ambientali in campo alimentare porta i consumatori a prediligere una dieta basata principalmente su prodotti di origine vegetale, anziché animale, soprattutto se provenienti da filiere corte, certificate e locali.

Questo non vuol dire che non ci sia comunque il desiderio di sperimentare nuovi sapori o cibi provenienti da altre regioni del mondo. L’importante è che i prodotti tipici o etnici siano comunque testimoni di una cultura e di una storia e che per la loro produzione siano stati rispettati principi di equità sociale e di sostenibilità ambientale.

In conclusione, la strada del mercato dei prodotti salutari inizia ad essere tracciata, ma il futuro riserva ancora molte occasioni di crescita e opportunità nuove per le aziende che sapranno innovarsi e trovare nuove soluzioni per soddisfare le specifiche esigenze dei consumatori, in modo mirato e sempre più personalizzato.

I prodotti Punto Equo rispettano pienamente i principi dell’agricoltura sostenibile, sono certificati e seguono i più rigorosi standard internazionali che ne garantiscono la massima naturalità, la presenza di ingredienti biologici certificati e l’esclusione di test sugli animali. I nostri metodi di produzione sono sempre a basso impatto ambientale e con una particolare attenzione alla biodiversità.

I prodotti natalizi Altromercato sono più buoni, perché sostenibili e solidali

Sei ancora indeciso su cosa regalare a Natale ai tuoi amici e parenti? Quest’anno, fai una scelta più consapevole e preferisci i prodotti natalizi Altromercato, perché oltre ad essere buonissimi e di eccellente qualità, ti permetteranno di contribuire concretamente allo sviluppo di un’economia e una società più sostenibile, equa e, soprattutto, solidale.

Un regalo di grande valore etico, che potrà davvero fare la differenza, non solo per chi lo riceverà, ma soprattutto per le tante persone che hanno lavorato per realizzarlo, coltivando le materie prime in modo sostenibile e creando prodotti natalizi unici e di pregio con infinita cura e passione.

Inoltre, il tuo acquisto servirà a retribuire più equamente e adeguatamente tutti i lavoratori delle imprese che collaborano con Altromercato, favorendo la crescita di una filiera solidale e lo sviluppo di progetti, che aiuteranno le comunità locali a raggiungere una qualità di vita più dignitosa e a combattere lo sfruttamento indiscriminato delle persone e del territorio.

Il calendario dell’Avvento Altromercato: ogni giorno un prodotto natalizio di alta qualità

Il calendario dell’Avvento è perfetto per aspettare l’arrivo del Natale, gustando ogni giorno un prodotto natalizio di ottima qualità, bio e realizzato nel pieno rispetto dell’ambiente e del lavoro delle persone.

L’illustrazione dell’edizione di quest’anno è dedicata alla salvaguardia della biodiversità e in ogni casella è stato inserito un cioccolatino al latte per la gioia di grandi e piccini. Inoltre, nelle finestrelle è stato inserito un piccolo disegno da colorare, che i bambini potranno utilizzare per decorare la propria casa in attesa delle feste.

I Panettoni e i Pandori Altromercato: prodotti natalizi artigianali e ottimi ingredienti equosolidali

A Natale, il panettone e il pandoro sono assolutamente indispensabili e non possono mai mancare tra i regali da mettere sotto l’albero.

Altromercato propone una gamma di dolci da forno natalizi davvero esclusiva e pensata per soddisfare anche i golosi più esigenti con impasti estremamente soffici, lavorazioni artigianali e un pizzico di originalità nella scelta degli ingredienti più sfiziosi.

Per chi ama la tradizione e vuole regalare un panettone top di gamma, l’Artigianale è una vera delizia da gustare in compagnia per tutto il periodo delle feste. Grazie alla collaborazione con Renato Bosco, è stato creato un panettone di altissima qualità, nel cui impasto lievitato con PastaMadreViva, sono stati aggiunti cioccolato, uvetta, miele e zucchero, provenienti solo da produzioni etiche e solidali.

A questa specialità dal gusto inconfondibile, si affiancano il pandoro e i panettoni classici, ma sempre rivisitati con materie prime del commercio equo e solidale, come lo zucchero di canna, il cioccolato fondente extra, l’uvetta e lo zucchero a velo speciale e equosolidale.

I panettoni farciti sono uno più goloso dell’altro con i loro ingredienti pregiati e l’impasto con lievito madre, che li rende morbidissimi, profumati e fragranti. La scelta delle farciture è davvero ampia e ognuno può trovare il suo dolce natalizio ideale, spaziando dalla crema al gianduia all’albicocca e pistacchio, passando per l’uvetta e i canditi o la deliziosa crema al pistacchio con una fantastica copertura al cioccolato fondente e granella di pistacchio. Inoltre, ogni panettone farcito viene confezionato a mano con una carta prodotta artigianalmente.

Per chi ama distinguersi con un regalo alternativo e originale, Altromercato propone la gamma dei panettoni e pandori Speciali, ricchi di ingredienti squisiti, sempre provenienti dalle filiere equosolidali, confezionati in carta seta decorata a motivi floreali. Il panettone Glassato è una rivisitazione della versione classica con uvetta, ma senza canditi, a cui sono stati aggiunti anacardi e gocce di cioccolato, mentre il panettone Bio è una vera bontà ricoperta di cioccolato fondente e scaglie di cocco. Il pandoro Ciock farà venire l’acquolina in bocca ai più golosi con il suo impasto delicato, arricchito con miele, zucchero di canna e innumerevoli gocce di cioccolato fondente.

E se si cerca un formato mignon? Altromercato ha creato il panettoncino Mini. Un assaggio del classico panettone con zucchero a velo e gocce di cioccolato fondente extra. Un’ottima soluzione per un dono dell’ultimo momento, ma sempre di ottima qualità!

I Torroni della tradizione italiana: prodotti natalizi unici e di grande pregio

Il torrone è uno dei prodotti dolciari della tradizione italiana più apprezzati e richiesti dai clienti di Altromercato. Oltre alle classiche stecche di torrone morbido con anacardi e miele e ricoperto di cioccolato fondente, nel catalogo di prodotti natalizi Altromercato sono stati inserite diverse tipologie di torroncini, realizzati a mano dai Maestri di Cologna Veneta, tra i migliori nell’arte torroniera italiana.

I torroncini morbidi o friabili contengono anacardi, mandorle, pistacchi, noci dell’Amazzonia, zucchero di canna e miele dalle migliori filiere equosolidali, e sono disponibili anche come sottili petali croccanti o ricoperti con cioccolato fondente della migliore qualità sul mercato.

Dolci alternative ai classici prodotti natalizi

Se si cerca un’idea originale e alternativa ai classici prodotti natalizi, all’interno del catalogo Altromercato si possono trovare numerose idee regalo davvero interessanti e sicuramente molto gradite a chi le riceverà.

La linea di frutta secca comprende solo le più pregiate varietà di mango delle Filippine, arachidi dell’America Latina e datteri medjoul della Valle del Giordano, raccolti e lavorati solo nel periodo migliore e senza l’utilizzo di sostanze chimiche e conservanti per offrire il massimo della bontà, mantenendo intatti i principi nutritivi originari. Tutta la frutta secca viene lavorata e ricoperta di cioccolato rigorosamente a mano e rappresenta una fonte di riscatto importante per le popolazioni locali in cui vengono coltivati.

Se si preferisce regalare del buon miele biologico, Altromercato ha creato una bellissima confezione assortita con tre diverse tipologie di mieli monoflora in vasetti da 125 gr, tra cui miele d’arancio, miele di atamisqui, un arbusto autoctono dell’Argentina, e miele millefiori del Sol dal sapore intenso e aromatico.

Naturalmente, non possono mancare i caffè Altromercato in confezioni regalo speciali, le selezioni di infusi, thè e tisane, e soprattutto una vastissima gamma di creme spalmabili, cioccolatini e cioccolato fondente, al latte e arricchito con granelle di frutta secca e squisite nocciole 100% italiane da filiera sostenibile, equa e solidale.

Sei riuscito a trovare il tuo prodotto natalizio ideale? I prodotti Punto Equo e Altromercato sono un regalo speciale, perchè rispettano pienamente i principi dell’agricoltura sostenibile, sono certificati e seguono i più rigorosi standard internazionali che ne garantiscono la massima naturalità, la presenza di ingredienti biologici certificati e l’esclusione di test sugli animali. Inoltre, ti garantiamo che i nostri metodi di produzione sono sempre a basso impatto ambientale e con una particolare attenzione alla biodiversità.

Le alternative al caffè in cialda Punto Equo per una pausa gustosa ed energetica

Ci sono momenti della giornata, in cui diventa assolutamente necessario fermarsi un attimo per una pausa piacevole e gustosa, da condividere con i colleghi o con la propria famiglia. Un break dal lavoro o dagli impegni quotidiani, ideale per ricaricarsi di nuove energie e affrontare con maggiore slancio il resto della giornata.

In queste occasioni, il caffè in cialda o preparato con la moka, rimane sicuramente la bevanda preferita dalla maggior parte degli italiani, ma a volte si vorrebbe gustare qualcosa di diverso, altrettanto gradevole e invitante.

I prodotti Punto Equo, provenienti esclusivamente da filiere equo solidali, sono l’ideale in queste circostanze, grazie alle tantissime ottime alternative al caffè, come tè, tisane e infusi alle erbe o al cacao, caffè bio decaffeinati al naturale, caffè d’orzo e molto altro.

Cosa bere in alternativa al caffè

Sebbene il caffè sia un ottimo rimedio per combattere la stanchezza fisica e mentale, è necessario assumerlo senza eccedere nelle quantità e, preferibilmente, non oltre il primo pomeriggio, perché può disturbare il ciclo del sonno, far aumentare l’attività cardiaca e provocare eventi di tachicardia.

Le alternative al caffè possono tranquillamente sostituirlo con effetti altrettanto energetici e salutari, ma senza rinunciare al piacere di una bevanda gustosa e fragrante.

Il Biocaffè deka Altromercato, in cialda o macinato per moka ed espresso, viene decaffeinato al naturale e senza l’utilizzo di sostanze chimiche, in modo da non alterarne il gusto e l’aroma, oltre a preservarne le caratteristiche peculiari dal punto di vista nutrizionale. Ciò che si ottiene è un caffè di alta qualità, buono e soprattutto perfetto da bere in qualsiasi momento della giornata.

I golosi infusi Choko regalano momenti di intenso benessere ed energia con il loro profumo inconfondibile e il gusto delicato. Oltre alla bevanda di puro cacao al 100%, calda e avvolgente, si può scegliere di gustare preziosi infusi che uniscono l’alta qualità del migliore cacao proveniente da produzioni etiche e solidali al profumo dei più dolci frutti di bosco o all’aroma leggermente speziato dello zenzero, per una carica di energia in più.

L’orzo è un’ottima bevanda naturalmente priva di caffeina, che si può consumare in alternativa al caffè in cialda o macinato per le sue ottime proprietà digestive, antinfiammatorie e tonificanti. Il caffè d’orzo Altromercato, macinato o solubile, proviene da coltivazioni in alta quota, dove i terreni sono più fertili e ricchi di sostanze nutritive. Un prodotto che conserva tutte le sue caratteristiche organolettiche e dalla qualità assolutamente superiore.

Il tè è un energizzante molto potente, conosciuto sin dall’antichità per le sue proprietà benefiche e antiossidanti. Sebbene contenga la teina, i cui effetti possono essere simili a quelli della caffeina, questa sostanza viene assimilata più lentamente dall’organismo e in modo graduale, rendendo il tè adatto anche a persone che soffrono di problemi di ipertensione e cardiaci. I tè Altromercato, proposti da Punto Equo, provengono solo dalle migliori coltivazioni biologiche mondiali e vengono attentamente selezionati per garantire il massimo del gusto e della fragranza.

Per la preparazione delle tisane si utilizzano le parti di diverse piante officinali, al fine di ottenere un prodotto che ne esalti le proprietà benefiche e abbia un effetto curativo, ad esempio per l’apparato respiratorio o sul benessere del cuore. Le Tisane dal Mondo Altromercato vengono realizzate con veri pezzi di frutta, radici e spezie attentamente miscelati per regalare un piacere unico da gustare in ogni momento della giornata, con sapori intensi, delicati e leggermente fruttati.

Rispetto alle tisane, gli infusi sono bevande più leggere, di solito realizzate con fiori essiccati, foglie o parti di frutti, come ananas, mela, scorze di agrumi, cannella o i fiori di ibisco nella preparazione del karkadè. Gli Infusi dal Mondo Altromercato sono l’ideale per una pausa gustosa, in alternativa al caffè, per la grande varietà di profumi dolci e fruttati e sono perfetti da gustare in ogni stagione dell’anno, caldi o freddi, per un effetto energetico, rilassante o dissetante in ogni momento della giornata.

E se si vuole provare un’alternativa al caffè davvero unica e originale? L’Erba Mate Altromercato è l’ideale per chi ha bisogno di energia e benessere immediato. Questa bevanda tradizionale del Brasile, secondo alcuni studi la migliore del mondo, viene consumata da millenni dagli indios dell’Amazzonia, perché ricca di vitamine e Sali minerali, ma soprattutto per gli effetti benefici sul sistema immunitario, sulla prevenzione di alcune malattie come l’aterosclerosi e il Morbo di Parkinson, e per l’azione antiossidante dei flavonoidi, che limitano la diffusione dei radicali liberi nell’organismo, mantenendolo giovane, sano e in forma.

Hai scelto la tua alternativa al caffè? I prodotti Punto Equo sono davvero unici, perché rispettano pienamente i principi dell’agricoltura sostenibile, sono certificati e seguono i più rigorosi standard internazionali che ne garantiscono la massima naturalità, la presenza di ingredienti biologici certificati e l’esclusione di test sugli animali. Ti garantiamo che i nostri metodi di produzione sono sempre a basso impatto ambientale e con una particolare attenzione alla biodiversità.

Manutenzione della macchina per il caffè: come usarla e farla durare più a lungo

La macchina per il caffè ad uso domestico è ormai diventata un elemento indispensabile nelle case degli italiani per la praticità di utilizzo, ma soprattutto per la comodità di poter gustare un ottimo caffè espresso in qualsiasi momento della giornata.

Come per tutti gli elettrodomestici, anche le componenti meccaniche della macchina per il caffè sono spesso soggette ad usura ed è perciò fondamentale eseguire una manutenzione costante per mantenere l’apparecchiatura pienamente efficiente e funzionante.

Le principali cause che possono portare a un malfunzionamento della macchina per il caffè sono, principalmente, la presenza di calcare nei meccanismi interni, i difetti meccanici e la presenza di residui di sporco, che si possono accumulare nei filtri o nelle vaschette. Una pulizia costante può non solo far funzionare meglio l’apparecchio, ma anche garantire che al suo interno non si annidino batteri pericolosi per la salute.

Come si usa la macchina per il caffè

Le macchine per il caffè moderne sono sempre più semplici da utilizzare e ne esistono davvero di tantissime tipologie, dalle più semplici, in cui è sufficiente inserire una cialda o una capsula per ottenere un buon caffè, fino alle più professionali dotate di macinino interno per il caffè in grani.

La macchina per il caffè in cialde compostabili o capsule

Le cialde compostabili e le capsule contengono già la corretta quantità per una buona tazzina di caffè cremoso, fragrante e dall’aroma persistente. Per prima cosa, ogni volta che si vuole preparare un caffè è necessario verificare che il vano che dovrebbe contenere la capsula o la cialda sia vuoto.

Una volta accesa la macchina, bisogna attendere che l’acqua abbia raggiunto la temperatura ottimale e solo allora inserire la capsula o la cialda. Successivamente, la tazzina va posta sotto l’erogatore e riempita per, al massimo, i due terzi della sua capienza per poter gustare un caffè molto simile a quello del bar. Se si preferisce il caffè zuccherato, è meglio versare lo zucchero nella tazzina prima di azionare l’erogatore, perché sarà più buono e verrà assorbito meglio dalla bevanda.

La macchina per il caffè in grani

I veri esperti ed estimatori del caffè espresso preferiscono usare le macchine per il caffè in grani, perché effettivamente è uno dei modi migliori per gustare un caffè in tutta la sua autenticità. Infatti, il caffè macinato è un prodotto che si ossida facilmente e in appena una quindicina di minuti può perdere la maggior parte delle sue caratteristiche di gusto e aroma, che invece vengono più facilmente mantenute dai chicchi interi.

Per questo motivo, è consigliabile macinare solo la quantità necessaria di volta in volta, anziché conservarne in dispensa abbondanti quantità già ridotte in polvere e utilizzare preferibilmente contenitori a chiusura ermetica in ceramica, acciaio o plastica e non troppo grandi. Inoltre, il caffè in grani va conservato lontano da umidità, luce e calore, che potrebbero modificarne le caratteristiche organolettiche.

Una volta che i grani tostati sono stati macinati non troppo finemente e, se possibile, utilizzando un macinino manuale, che ne garantisce una migliore macinatura, la polvere può essere utilizzata subito per preparare il caffè o lasciata riposare per un paio di giorni, in modo che si ossidi leggermente e rilasci anidride carbonica.

All’interno del filtro della macchina per il caffè in grani vanno inseriti dai 7 ai 9 grammi di polvere per tazzina. La quantità dipende molto dai gusti personali e dal tipo di bevanda che si vuole ottenere.

Come si pulisce la macchina per il caffè dal calcare e dallo sporco

Il calcare è il peggior nemico della macchina per il caffè di qualsiasi tipologia e per mantenerla efficiente nel tempo è fondamentale imparare a pulirla correttamente, prima che compaiano i primi segnali di malfunzionamento. Infatti, l’eccesso di calcare impedisce all’acqua e al caffè di passare correttamente attraverso i meccanismi e i filtri interni e, oltre a provocare strani rumori, anche il gusto della bevanda potrebbe risultare alterato e poco gradevole e invitante.

La maggior parte dei produttori mette a disposizione dei propri clienti appositi kit per decalcificare la macchina per il caffè a base di acido citrico, ma è anche possibile utilizzare dei rimedi del tutto naturali e molto economici come l’aceto, che per sua natura è perfetto per eliminare il calcare senza lasciare residui chimici.

Per procedere con la pulizia bisogna innanzitutto verificare che la macchina per il caffè sia completamente fredda e svuotata anche dell’acqua del serbatoio, che andrà riempito con il prodotto decalcificante o con una soluzione di una parte di aceto bianco e due parti di acqua, che andrà mescolata finché non appare uniforme.

Dopodiché, la macchina per il caffè va accesa normalmente e lasciata funzionare esattamente come quando si prepara il caffè. Se la macchina per il caffè è intasata dal calcare, l’acqua che uscirà dall’erogatore sarà leggermente opaca e ciò significa che il processo è avvenuto correttamente e tutto è andato a buon fine. In caso invece la macchina per il caffè continui a emettere strani rumori, l’operazione può essere ripetuta fino a quando il liquido non risulterà limpido, eventualmente arrivando a utilizzare una soluzione formata da metà acqua e metà aceto.

Questa operazione di pulizia va eseguita periodicamente e in base all’utilizzo della macchina per il caffè. Di solito, se si prepara almeno un caffè al giorno, è consigliabile decalcificare l’apparecchiatura una volta al mese, mentre ogni due mesi bisognerebbe effettuare una pulizia più profonda che comprenda anche altre componenti della macchina, come il tubo che porta l’acqua dal serbatoio all’erogatore, la vaschetta per il latte, l’erogatore e il filtro anticalcare.

La pulizia dei componenti interni della macchina per il caffè va eseguita con un detergente non aggressivo, ma sgrassante e ogni parte deve essere accuratamente lavata e lasciata asciugare completamente all’aria, prima di essere rimontata, per eliminare i residui di umidità.

La macchina per il caffè pulita e priva di calcare produrrà un caffè decisamente più buono, cremoso e dal gusto più aromatico.

Cosa fare quando dalla macchina per il caffè non esce più l’acqua

Nonostante si eseguano periodicamente le operazioni di pulizia e decalcificazione, a volte capita che la macchina per il caffè smetta di funzionare e dall’erogatore non esca più l’acqua. Un problema che può riguardare diverse parti della macchina del caffè, che andranno verificate ed eventualmente sostituite.

La valvola del serbatoio è ostruita dal calcare

In alcuni casi, la causa potrebbe essere legata ad un malfunzionamento della valvola del serbatoio dell’acqua che, normalmente, dovrebbe impedire al liquido di fuoriuscire. Il calcare e le impurità possono ostruire la valvola, che va pulita con un po’ di aceto bianco e fatta muovere per sbloccare i meccanismi interni. Se questa operazione non dovesse essere efficace, a seconda del modello, si dovrà procedere con la sostituzione della parte o dell’intero serbatoio.

Il flussometro non eroga la giusta quantità d’acqua

Se neanche dopo la pulizia della valvola, la macchina del caffè dovesse ricominciare a funzionare correttamente, sarebbe utile verificare il corretto funzionamento del flussometro, il meccanismo che consente alla macchina di dosare la quantità d’acqua necessaria per una o due tazzine di caffè. Se il flussometro smette di funzionare a causa del calcare, la macchina per il caffè inizierà a erogare errate quantità di acqua. La prima operazione da fare in questa circostanza è decalcificare l’apparecchiatura e provare a fare un caffè. Se il malfunzionamento dovesse persistere, sarà necessario sostituire il pezzo danneggiato.

La pompa non funziona correttamente

La pompa è un altro elemento fondamentale per il buon funzionamento della macchina per il caffè. Se la pompa è difettosa o piena di calcare, l’acqua non riesce a scorrere e la macchina per il caffè produce un suono simile a un tonfo, oltre a erogare solo poche goccioline di caffè. Se nonostante si provi a utilizzare la macchina, il problema non dovesse risolversi, sarà necessario sostituire la pompa.

La valvola di sicurezza impedisce alla macchina di funzionare

La valvola di sicurezza protegge i circuiti dalla pressione eccessiva a cui viene sottoposta la macchina per il caffè in fase di riscaldamento. La valvola si può ostruire con il tempo, l’usura e il calcare, pertanto, se la macchina non dovesse funzionare, sarà necessario pulirla e decalcificarla, anche per più volte consecutivamente. Se tutto rimarrà inalterato, bisognerà procedere con la sostituzione della valvola.

L’elettrovalvola è bloccata

L’elettrovalvola permette all’acqua di scorrere all’interno della macchina per il caffè. Se dovesse bloccarsi o risultare difettosa, l’acqua non potrà fluire dall’erogatore in modo regolare. Come per altre problematiche, la prima cosa da fare è tentare di eliminare i residui di calcare che si sono formati all’interno della macchina per il caffè ed eventualmente sostituire la valvola se la decalcificazione non dovesse risolvere il problema.

Punto Equo fornisce macchine per il caffè ad uso domestico e professionale in comodato d’uso con assistenza tecnica inclusa in ogni parte d’Italia. In caso di malfunzionamento dell’apparecchiatura è possibile contattare il nostro servizio di assistenza per ricevere consigli o richiedere l’intervento di un nostro tecnico specializzato.

Cialda compostabile: cos’è e come riciclarla correttamente

Negli ultimi anni, la vendita di caffè porzionato in cialda compostabile e in capsule monodose ha decisamente superato quella del classico caffè in grani o macinato, grazie alla larghissima diffusione di apparecchiature ad uso domestico sempre più convenienti e a costi accessibili.

Com’è noto, monodose è spesso sinonimo di maggiore quantità di rifiuti non riciclabili e maggiore impatto ambientale rispetto alla classica moka, ma la praticità e la versatilità delle cialde monodose ha notevolmente favorito la loro diffusione.

Le cialde monodose hanno radicalmente modificato il modo di preparare il caffè e ormai rappresentano il 5% del mercato con una tendenza in continua e forte crescita, soprattutto a partire da marzo 2020, in concomitanza con la chiusura dei bar e l’applicazione delle restrizioni causate dalla pandemia.

Molti marchi di caffè hanno cercato di ovviare il problema dell’ecocompatibilità, proponendo sul mercato le cialde compostabili, un’ottima soluzione per ridurre la quantità di rifiuti senza rinunciare al piacere di un buon caffè.

Cos’è la cialda compostabile?

Secondo la vigente normativa europea, si può definire compostabile un prodotto che si degrada naturalmente in meno di 3 mesi dall’utilizzo e che ha superato numerosi test di tossicità, utili per verificare gli effetti sulla salute e sull’ambiente.

La cialda compostabile viene realizzata esclusivamente con materiali che si degradano naturalmente dopo l’utilizzo e può essere trasformata in utile compost, ideale per fertilizzare qualsiasi tipo di terreno, dalle piante d’appartamento ai campi coltivati, pertanto è perfettamente conforme alla normativa europea.

Inoltre, ogni cialda compostabile deve rispettare precisi standard europei, come l’ESE (Easy Serving Espresso), sviluppato dall’omonimo consorzio internazionale, che prevede che possa contenere al massimo 7 grammi di caffè macinato, pressato e chiuso ermeticamente tra due sottili strati di carta filtrante.

Si tratta dell’unico standard internazionale “aperto” nel settore del caffè e permette di utilizzare le stesse cialde compostabili su diverse macchine per l’espresso e distributori automatici, indipendentemente dal marchio e dal modello.

Quali sono i vantaggi della cialda compostabile?

Il vantaggio più evidente della cialda compostabile è sicuramente il minimo impatto ambientale, grazie all’utilizzo di packaging e imballaggi riciclabili, biodegradabili e totalmente ecocompatibili.

Rispetto alle classiche capsule in plastica e alluminio, destinate per la maggior parte a finire nell’indifferenziato, i materiali di cui sono fatte le cialde compostabili sono decisamente meno inquinanti e dopo lo smaltimento restituiscono ai terreni importanti sostanze nutritive senza dover essere smaltite separatamente, oltre a garantire ridotte emissioni di gas serra e consumi inferiori di risorse naturali, idriche ed energetiche.

In secondo luogo, è stato scientificamente provato che il concime organico ottenuto dalla degradazione delle cialde compostabili, non solo fertilizza, ma migliora la struttura naturale del suolo, aumentando la biodiversità e creando un nuovo ciclo vitale.

Al di là delle questioni ambientali, il caffè preparato con le cialde compostabili conserva meglio le proprietà organolettiche e, di conseguenza, è più buono al palato, perché non entra in contatto con plastica e metalli, è più denso e cremoso, e mantiene un gusto più pieno e omogeneo.

Oltre a ciò, le cialde compostabili costano meno rispetto alle capsule, perché vengono prodotte con materiali meno costosi, rispetto alla plastica e all’alluminio, sia a livello di costi di produzione sia per quanto riguarda il trasporto.

Come si usano le cialde compostabili?

Le cialde compostabili prodotte secondo lo standard ESE contengono 7 grammi di caffè, che viene mantenuto fresco, grazie al processo di sigillatura sotto azoto. Si tratta di un procedimento fondamentale per mantenere inalterate le proprietà del caffè, perché è un prodotto che si ossida molto facilmente e può alterare aroma, gusto e fragranza in poco tempo.

Uno dei modi più classici per utilizzare le cialde compostabili è sicuramente con l’apposita macchina per il caffè, preferibilmente di buona fattura e con ottime prestazioni per apprezzare al meglio i sentori e gli aromi del caffè, ma forse non tutti sanno che si può ottenere un’ottima bevanda anche con una macchina per il caffè macinato o una semplice moka, semplicemente inserendo o rompendo la cialda nel vano porta caffè con un risultato decisamente più gustoso e non ossidato.

Ugualmente, se si vuole dare maggiore corpo al caffè americano, si può versare dell’acqua bollente sopra il filtro e, dopo aver atteso un minuto, colare la bevanda per assaporarne il gusto deciso, forte e molto aromatico.

Come si riciclano le cialde compostabili?

Come tutti gli oggetti realizzati con materiali compostabili, le cialde possono essere conferite nel bidone dell’umido per essere riciclate insieme agli scarti di cucina ed essere trasformate in prezioso compost, migliorando così la raccolta differenziata e riducendo l’impatto ambientale dei rifiuti.

Per riconoscere se le cialde sono davvero compostabili, è necessario verificare che siano certificate secondo lo standard europeo EN13432 e che sulla confezione compaia almeno uno dei simboli di certificazione, accompagnato dall’indicazione “compostabile”.

In caso di dubbi, è consigliabile contattare il proprio comune o l’azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti, in modo da essere certi di compiere le azioni più corrette per la salvaguardia dell’ambiente.

Le cialde compostabili, presenti sul sito Punto Equo, sono certificate e seguono i più rigorosi standard internazionali che ne garantiscono la massima naturalità, la presenza di ingredienti biologici certificati e l’esclusione di test sugli animali. Ogni cialda contiene solo le migliori miscele di caffè, prodotte secondo metodi di produzione a basso impatto ambientale e con una particolare attenzione alla biodiversità.