Introduzione
Negli ultimi anni il Cold Brew ha conquistato un posto stabile nei menu estivi di caffetterie e locali attenti alla qualità. Ma c’è una variante sempre più apprezzata dagli esperti: il Cold Brew con Hot Bloom. Questa tecnica ibrida coniuga l’estrazione a freddo con un’iniziale preinfusione a caldo, migliorando la solubilità degli aromi e il bilanciamento del profilo sensoriale.
In questo articolo esploriamo come funziona, perché è efficace e come implementarla professionalmente.
Cos’è il Cold Brew con Hot Bloom?
Il Cold Brew con Hot Bloom è una variante della classica estrazione a freddo che prevede una fase iniziale di “blooming” a caldo, generalmente con acqua a 90-95°C per 30-45 secondi, seguita da infusione in acqua fredda per 12-18 ore. Si può fare anche a temperatura ambiente ma è consigliabile una refrigerazione controllata per evitare proliferazioni batteriche.
Obiettivo della Hot Bloom:
- Rilasciare i gas (soprattutto CO₂) che rallenterebbero l’estrazione a freddo.
- Avviare la dissoluzione di composti aromatici solubili a caldo, spesso poco presenti nei cold brew tradizionali.
- Ottimizzare la struttura dell’infusione, migliorando dolcezza e corposità.
Le basi scientifiche della tecnica
Durante la torrefazione, il caffè sviluppa centinaia di composti aromatici e trattiene anidride carbonica. Il blooming (gonfiore) avviene quando il caffè entra in contatto con l’acqua calda e rilascia gas e aromi volatili.
Senza bloom, il caffè:
- trattiene CO₂, inibendo l’interazione tra acqua e particelle solubili.
- rischia un’estrazione incompleta a freddo.
L’Hot Bloom, quindi, consente:
- una più ampia estrazione degli acidi volatili, come acido citrico e malico.
- una riduzione dell’astringenza rispetto a un cold brew diretto.
- una maggiore omogeneità del profilo organolettico.
Fonti scientifiche:
- Effect of Brewing Temperature and Particle Size on Cold Brew Properties (2020)
Studio pubblicato su Foods (MDPI). Analizza come la temperatura e la granulometria influenzano le proprietà fisico-chimiche, compresa l’estrazione dei composti bioattivi nel Cold Brew, confrontando estrazioni a freddo e caldo - Effects of grind size, temperature, and brewing ratio on immersion coffee (2023)
Articolo su ScienceDirect. Mostra l’influenza significativa della temperatura di infusione sull’estrazione e resa (TDS). - SCA / Coffee Science Foundation – Brewing Fundamentals Project (2022)
Ricerca condotta da SCA in collaborazione con UC Davis, aggiorna le conoscenze sui parametri scientifici di estrazione (temperatura, tempo, misurazioni sensoriali)

Come fare un Cold Brew con Hot Bloom: guida step-by-step
Materiali necessari:
- Caffè specialty macinato medio-grosso (consigliato: 60-70 g/l) come il nostro Ethicru Nepal studiato per questo tipo di estrazione.
- Acqua. Quella del sindaco va benissimo, il cloro evapora; se volete fare i puristi lasciate decantare l’acqua per alcune ore prima dell’infusione.
- Caraffa o brewing kit tipo Toddy, Hario Mizudashi, o simili. Va bene un normalissimo vaso Bormioli.
- Bollitore con controllo temperatura
- Filtro d’acciaio 75 / 100 micron da inserire nel vaso
- Filtro in carta o tessuto per il filtraggio finale.
Procedimento:
- Pesatura e preparazione
- 60-70 g/l di caffè. Si può fare anche più concentrato per diluirlo successivamente.
- Versarlo nel filtro d’acciaio d’estrazione.
- Hot Bloom
- Versare acqua a 90-95°C in rapporto 1:2 (es: 120 ml per 60 g di caffè).
- Attendere 30-45 secondi mescolando leggermente.
- Infusione a freddo
- Aggiungere acqua fredda fino a raggiungere la dose totale.
- Coprire e lasciare in infusione per 12-18 ore in frigorifero.
- Filtraggio finale
- Filtrare lentamente con carta o tessuto per eliminare eventuali fangosità non trattenute dal filtro in acciaio
- Conservare in frigo e consumare entro 3 giorni.
Vantaggi concreti per baristi e locali
✅ Profilo aromatico più ricco e fruttato, con note fiorite e una dolcezza marcata.
✅ Migliore solubilizzazione dei lipidi e oli aromatici, che danno corpo e cremosità.
✅ Riduzione della variabilità tra lotti, grazie a una preestrazione standardizzata.
✅ Versatilità: ottimo servito liscio, con latte, o mixato in cocktail.
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Conclusioni: perché provarlo oggi
La tecnica del Cold Brew con Hot Bloom è una sintesi perfetta tra innovazione tecnica e valorizzazione sensoriale. È semplice da implementare, ma richiede attenzione alla qualità del caffè, all’acqua e alle tempistiche.
Per chi lavora nel mondo Ho.Re.Ca. o per chi ama il caffè a livelli professionali, questa variante rappresenta un salto di qualità tangibile e replicabile.
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FAQ
Cos’è l’hot bloom nel cold brew?
L’hot bloom è una tecnica che prevede una breve preinfusione del caffè macinato con acqua calda prima dell’estrazione a freddo. Serve ad attivare meglio gli aromi e ridurre l’acidità del cold brew, esaltandone la complessità.
Qual è il rapporto caffè/acqua ideale per il cold brew con hot bloom?
In genere si usa un rapporto 1:10 (es. 100g caffè per 1 litro d’acqua), ma può variare a seconda della tostatura e dell’intensità desiderata. L’hot bloom richiede di calcolare un 10-15% dell’acqua totale per la fase calda.
Quanto tempo deve durare l’infusione del cold brew?
Dopo l’hot bloom, l’infusione a freddo richiede circa 12-18 ore a temperatura ambiente o in frigo. Il tempo può variare in base alla granulometria e al risultato voluto.
Che temperatura deve avere l’acqua per l’hot bloom?
L’acqua per la preinfusione deve essere tra gli 85°C e i 95°C. Bastano 30-60 secondi per ottenere una fioritura efficace.
Quale caffè è più adatto per il cold brew con hot bloom?
I caffè specialty o monorigine con profili fruttati o cioccolatosi sono ideali. Le miscele etiche e artigianali, come quelle proposte da Punto Equo, offrono ottimi risultati in termini di corpo e aromaticità.
Che tipo di macinatura serve per il cold brew con hot bloom?
Per il cold brew con hot bloom si consiglia una macinatura grossolana, simile a quella per la French press. Questo evita sovraestrazione durante le 12-18 ore di infusione a freddo e garantisce un risultato limpido e rotondo. È importante che la macinatura sia omogenea: un buon macinacaffè professionale consente di ottenere una granulometria costante, essenziale per un’estrazione equilibrata.