Le spezie Altromercato: sapori e profumi per il cambiamento

Negli ultimi anni abbiamo preso l’abitudine di portare sulle nostre tavole mediterranee anche sapori e profumi che vengono da lontano.
Le spezie orientali e mediorientali ormai fanno parte del nostro quotidiano e ben si abbinano ad innumerevoli piatti.
Il mercato delle spezie è sicuramente meno noto rispetto a quello del caffè o del cacao nonostante sia anche esso frutto di dinamiche coloniali. Anche i prezzi delle spezie sono soggetti ad oscillazioni figlie delle speculazioni o di politiche protezionistiche e dazi.

Si stima che il mercato delle spezie valga all’incirca 6 miliardi di dollari mentre quello del caffè ha ormai raggiunto gli 83 miliardi. Sicuramente le due grandezze non sono equiparabili ma anche nel mercato delle spezie si ritrovano grandi gruppi multinazionali che condizionano i prezzi e sfruttano i terreni in modo intensivo.
Non vanno inoltre sottovalutati gli standard richiesti da parte della domanda nei paesi del nord del mondo. I controlli restrittivi ai quali devono sottostare i prodotti sono difficilmente sostenibili per i piccoli produttori, favorendo così grandi gruppi industriali che si spartiscono il mercato.

In aggiunta, i cambiamenti climatici penalizzano fortemente i piccoli produttori e le imprese familiari che non dispongono di mezzi sufficienti per fare fronte a uragani, siccità ed aumento delle temperature. Tutte queste variabili causano l’incremento dei costi dei semi, dei controlli e delle fasi di sterilizzazione che indeboliscono ulteriormente la loro presenza sul mercato e la loro forza contrattuale.

Le spezie equosolidali portano giustizia non solo nei piatti

Le spezie del mercato equosolidale sono raccolte e confezionate a mano direttamente nei paesi di origine facendo tesoro delle esperienze di chi coltiva quei territori da secoli.
La coltivazione avviene in piccoli contesti nelle zone che naturalmente sono vocate alla produzione: Sri Lanka, Bengala, India, Palestina e Marocco.
Le famiglie possiedono piccoli lotti di terreno e coltivano le spezie accanto a ciò che serve loro per il sostentamento.
Il territorio viene rispettato e proprio per questo non si trovano coltivazioni intensive. Si ha riguardo dei ritmi naturali e dei metodi di produzione che fertilizzano i terreni in modo tale da conferire naturalmente le giuste aromaticità alle spezie.

Il valore aggiunto di queste spezie è dato dai piccoli produttori che sono al centro dell’intero processo, a partire dalla coltivazione fino al confezionamento. Il prezzo viene stabilito in comunione con i produttori con un coinvolgimento che permette loro di ottenere valori doppi rispetto a quelli del mercato locale.

È così facendo che le spezie equosolidali di Altromercato danno voce alle necessità delle comunità ed alle stesse persone che le compongono.
Basti pensare al caso delle donne dello Sri Lanka impiegate nella lavorazione delle spezie a Negombo. Spesso si tratta di donne discriminate perché senza casta a cui viene così data la preziosa opportunità di accedere ad un reddito e potersi riscattare accedendo ad una vita più dignitosa e socialmente qualificata.

In tutto questo anche le confezioni hanno il loro ruolo fondamentale in quanto rispettano le persone ed il pianeta. Tutte le confezioni sono gestite all’origine da cooperative dei produttori in economia circolare, utilizzando carta prodotta a mano derivante dalla lavorazione delle foglie di banano e delle fibre di zenzero.

Le spezie Altromercato nel nostro shop

All’interno della sezione Pranzo e cena del nostro shop troverete un’ampia selezione di spezie Altromercato per arricchire i vostri pasti con un occhio alla giustizia ed alla sostenibilità.
Tra le varie proposte potete trovare il pepe nero in polvere proveniente dai Giardini di spezie dello Sri Lanka che, grazie al suo profumo intenso, se mescolato a quello bianco crea un equilibrio aromatico perfetto.
Sempre dallo Sri Lanka arrivano tante altre spezie come le confezioni di chiodi di garofano interi, ottimi per abbinamenti a pane speziato, vin brulé, dolci, salse e carni in umido.
Si trova inoltre lo zenzero macinato, il cardamomo in semi, il curry e la cannella in bastoncini.

Le caratteristiche del caffè equo solidale ed i motivi per consumarlo

Abbiamo più volte scritto di come il caffè sia un prodotto tra i più commercializzati al mondo nonostante i lavoratori della sua filiera vivano spesso in condizioni di estrema povertà.
In quanto consumatori possiamo supportare questi 25 milioni di piccoli proprietari terrieri acquistando il cosiddetto caffè equo e solidale.
L’acquisto di un caffè equosolidale non solo si traduce nel consumo di un prodotto ottimo al palato ma anche nel contributo ad una giusta retribuzione dei produttori locali.

Che cos’è il caffè equosolidale?

Il caffè costituisce il sostentamento di circa 125 milioni di persone nel mondo e, dopo il petrolio, è il prodotto tropicale più commercializzato. Tuttavia ancora troppo spesso si contano persone che non riescono a garantirsi, tramite la produzione di caffè, un sostentamento degno e dignitoso.
Il caffè viene definito una commodity a tutti gli effetti, vale a dire una materia prima il cui prezzo è regolato interamente dal mercato. La sua produzione è totalmente ubicata nei paesi del Sud del mondo eppure le attività di compravendita si concentrano nel Nord del mondo. New York è il cuore di questi commerci per la qualità arabica e Londra lo è per la robusta, dove agiscono grandi attori della finanza e grandi importatori escludendo di fatto i piccoli produttori.
Non a caso il caffè è considerato l’oro verde simbolo per eccellenza del colonialismo un tempo ed oggi del neo-colonialismo.

Il caffè equosolidale è una valida alternativa all’approccio tradizionale al mercato ed al commercio, promotore di uno sviluppo sostenibile alla base della giustizia sociale, del rispetto ambientale e della dignità delle persone.
Ovviamente il commercio non è abbastanza per perseguire questi obiettivi se non si raggiunge la giusta consapevolezza nei consumatori.

Il caffè può considerarsi un prodotto di lusso se si pensa che per un solo espresso è necessario raccogliere a mano fino a 70 chicchi. La produzione annuale di caffè è figlia di variabili metereologiche o di salute delle piantagioni tali da renderne il mercato instabile e soggetta ad importanti fluttuazioni di prezzo.
Considerata la difficoltà nel prevedere come potrà essere annualmente la stagione agricola, coloro che dipendono dal caffè per il proprio sostentamento subiscono gravi conseguenze e troppo spesso non possono fare affidamento su entrate certe per la propria famiglia.

Va inoltre tenuto conto di quanto sia complessa la filiera del caffè, con passaggi dei chicchi nelle mani di coltivatori, commercianti, esportatori, torrefattori e rivenditori tanto che gli stessi coltivatori non possono neppure immagine dove verrà commercializzato il proprio prodotto ed a quale prezzo finale.

La commercializzazione del caffè equo e solidale nasce proprio per rispondere alle lotte dei coltivatori messicani dopo che, alla fine degli anni ’80 dello scorso secolo, si era registrata una drastica discesa dei prezzi del caffè nel mondo.
L’idea di fondo è stata quella di garantire un prezzo minimo del caffè ai produttori certificati, perché possano essere coperti i costi di produzione anche nei casi in cui i prezzi di mercato dovessero scendere sotto determinate soglie di attenzione.

I motivi che portano alla scelta del caffè equosolidale

Scegliere di consumare caffè equosolidale significa innanzitutto sostenere un tipo di coltivazione attento alla salute del pianeta.
In molte aree del mondo il caffè è frutto di coltivazioni altamente inquinanti e dal preoccupante impatto ambientale. I produttori della filiera equosolidale si impegnano a non gravare eccessivamente sull’ambiente, praticando un’agricoltura di tipo sostenibile che contribuisca alla lotta alla povertà ed all’inquinamento del territorio.

Il caffè proveniente dalla filiera equosolidale si fregia della garanzia di un controllo accurato perché ci si accerti della sostenibilità delle pratiche agricole messe a punto e dell’assenza di sfruttamento di lavoro forzato o minorile.

Il commercio equosolidale si pone l’obiettivo di azzerare lo sfruttamento delle popolazioni dei territori dedicati alla coltivazione, sostenendo una produzione di eccellenza che garantisca un giusto margine retributivo.
Negli anni sono sempre di più le esperienze commerciali e solidali sorte per premiare i coltivatori e lottare contro un tipo di colonizzazione indiretta.
Alla base del caffè equosolidale si pone il rispetto della manodopera, del territorio e dell’ambiente.

La cannella: tutto quello che c’è da sapere sulla spezia che lotta contro le ingiustizie

La cannella è la spezia per eccellenza, quella che al solo nome fa rivivere profumi avvolgenti e pungenti molto apprezzati dal palato.
Eppure, la cannella non è solo una spezia amata ma anche un simbolo a 360° che, con la sua storia amara, va ben oltre la sua dolce anima.

Alle origini dell’utilizzo della cannella

Le testimonianze giunte fino a noi ci raccontano dell’utilizzo della cannella come rimedio curativo sin dall’antichità.
Già nel terzo millennio avanti Cristo, l’imperatore cinese Chen-Long stila il Pen Ts’ao formulò e sperimentò oltre quindicimila combinazioni per ottenere nuove spezie, tra le quali anche la cannella.
Anche la civiltà egizia si fregiava di preparazioni terapeutiche a base di cannella e la tradizione millenaria indiana della medicina ayurvedica presenta molte preparazioni a base di questa spezia.

Studiando tempi più vicini a noi, nel corso del Rinascimento le grandi potenze occidentali posarono il loro interesse commerciale verso i paesi dell’Oriente dando vita ad un periodo di dominazione di cui ancora oggi purtroppo si trovano tracce nei paesi produttori di spezie.
Lo Sri Lanka è il paese produttore per eccellenza di cannella, sottomesso prima dai portoghesi e poi dagli olandesi. Nei secoli scorsi, Portogallo ed Olanda hanno assoggettato lo Sri Lanka sfruttandone terre ed abitanti e imponendo monocolture intensive di cannella al posto della coltura del riso.
Queste imposizioni portarono gli abituanti del luogo a ribellarsi per poi essere ulteriormente sottomessi dal dominio inglese, i quali portarono a conflitto le popolazioni locali con quella tamil utilizzata per sfruttare le piantagioni.

Utilizzi e proprietà della cannella

La cannella può essere definita come la corteccia delle piante Cynnamomum cassia e Cinnamomum verum.
La pianta Cynnamomum cassia ha le sue origini in Cina e si contraddistingue per una consistenza grossolona e tendente al sughero, di minor pregio e dall’aroma meno delicato.
La Cinnamomum verum è invece considerata la regina della cannella ed è prodotta nello Sri Lanka ed in India. Questo tipo di pianta può arrivare a raggiungere i dieci metri di altezza dando vita piccoli fiori e foglie dalla consistenza dura.

Dal processo di essiccazione della corteccia dei fusti o dei rami più giovani si ottiene la spezia dal colore caratteristico rosso pallido. Si ricavano così delle cannucce infilate una dentro l’altra come se fossero fogli arrotolati su loro stessi.
Il tipico aroma pungente che tutti conosciamo è dovuto alla presenza di un olio essenziale il cui odore penetrante è assolutamente inconfondibile.

La cannella, senza ombra di dubbio, può considerarsi una spezia avvolgente, calda, fragrante e dolce. Viene comunemente usata in molteplici cucine del mondo, con grande prevalenza nella pasticceria dei paesi mediorientali. Non è raro vedere la cannella associata a miele e frutta secca, alla cioccolata in Messico ed al curry in India.

La cannella si contraddistingue per proprietà antisettiche, battericide e disinfettanti. Si dimostra molto utile nel combattere le affezioni del cavo orale e delle vie respiratorie superiori. La cannella è quindi un ottimo alleato in caso di alitosi o raffreddore.
In caso di candida albicans o di escherichia coli, la cannella si dimostra efficace nel supportare il nostro organismo verso la guarigione.
Le sue proprietà disinfettanti, inoltre, la rendono molto utile in caso di abrasioni o ferite sulle quali è consigliabile applicare della polvere di cannella.
Recenti studi hanno inoltre dimostrato un ruolo importante della cannella nel controllo del livello di glicemia nel sangue e nella riduzione dell’ipertensione.

La cannella è inoltre ricca di vitamina C, E, K, sali minerali tra i quali magnesio, calcio, ferro, potassio, fosforo, selenio e zinco.

La cannella Altromercato nel nostro shop

Nel cuore del distretto di Kandy, nello Sri Lanka, si trovano immense piantagioni di cannella nelle quali il tempo si è fermato.
Intere famiglie si occupano con dedizione alla raccolta dei rami nel corso della stagione umida, per poi procedere alla rimozione della corteccia non utilizzabile ed all’essiccazione ed arrotolamento dei bastoncini chiamati cannelle.

Le varietà di cannella sul mercato vengono distinte tra loro sulla base di caratteristiche quali qualità, colore e finezza con codifiche che vanno da C1 a C5.
La cannella Altromercato si fregia dell’attribuzione C5, la più alta raggiungibile.

La cannella in vendita nel nostro shop è rigorosamente arrotolata a mano ed essiccata utilizzando metodi al 100% naturali. Viene inoltre macinata dalle donne di Podie, alle quali viene così concesso l’accesso ad una retribuzione equa del loro lavoro, aumentando le possibilità di riscatto sociale ed uguaglianza in un’area del mondo ancora troppo spesso vittima di sfruttamento.

I riutilizzi responsabili dei fondi del caffè

I riutilizzi responsabili dei fondi del caffè: piccoli gesti quotidiani che possono fare la differenza

A differenza di quanto si credeva in passato, non tutto ciò che si pensa essere uno scarto lo è davvero. Spesso ciò che viene considerato uno scarto può rivivere una seconda volta.
La conoscenza di quelle che possono essere le svariate possibilità di riutilizzo di un ingrediente anche dopo il suo principale utilizzo si traduce in una molteplicità di scelte responsabili.
I fondi di caffè, ovviamente, non sono esenti da questi piccoli gesti di responsabilità.

La scelta del giusto caffè prodotto senza lo sfruttamento di persone e territori abbinata al riuso consapevole dei suoi fondi possono costituire piccoli gesti dall’enorme importanza.

Utilizzare in fondi di caffè nel giardinaggio

Chi ha il pollice verde sappia che i fondi di caffè costituiscono una preziosa risorsa per le piante, in virtù delle sostanze nutritive che rendono questi scarti un ottimo concime naturale organico e pulito.
I fondi di caffè sono completamente biodegradabili e sono ricchi di elementi quali potassio, magnesio, calcio ed azoto in grado di arricchire in modo del tutto naturale il terriccio.

I fondi di caffè sono inoltre dei repellenti naturali che donano un prezioso supporto nell’allontanare lumache, vermi e formiche dalle piante senza dover tristemente ricorrere a sostanze chimiche e nocive.

L’utilizzo nel giardinaggio dei fondi di caffè è molto semplice: basta cospargerli nei vasi attorno alle piante o, se si utilizzassero in un orto, mischiandoli al terriccio.

I fondi di caffè come alleati della bellezza

La pelle del viso può trarre giovamento da uno scrub esfoliante del tutto naturale a base di caffè.
Basterà mettere ad asciugare due cucchiaini di fondi di caffè ed amalgamarli ad altrettanti cucchiaini di olio d’oliva, zucchero di canne ed un cucchiaino di miele.

Così facendo si otterrà un composto dalla consistenza viscosa e delicatamente ruvida da applicare sulla pelle del viso. L’azione combinata dei granelli di zucchero e di caffè genereranno un effetto scrub per rivitalizzare la pelle del viso rendendo più sostenibili le semplici azioni con cui ci prendiamo cura della nostra bellezza.

Inoltre, una piccola quantità di fondi di caffè può essere utilizzata nel preparare l’henné in modo da donare un riflessante naturalmente scuro ai propri capelli.
I fondi di caffè possono anche essere utilizzati per massaggiare i piedi e ridurne le ruvidità.

Un valido aiuto nelle attività di casa

Può capitare che nel maneggiare alcuni alimenti, quali aglio o cipolle, si possano depositare odori persistenti e poco piacevoli sulle mani. Strofinare dei fondi di caffè sulle aree interessate e poi risciacquare con dell’acqua tiepida aiuta molto nell’eliminazione di questi cattivi odori.
Questo effetto si riscontra anche all’interno del frigorifero o dell’automobile: una ciotola riempita di fondi di caffè o un sacchettino creato con dei vecchi collant aiutano nell’assorbire gli eventuali odori in pochi giorni.

In presenza di sporco ostinato sulle superfici, comprese le pentole e le padelle, i fondi di caffè si dimostrano dei validi aiutanti. Le incrostazioni si rimuovono molto più facilmente se sulla spugnetta, oltre ad una goccia di sapone naturale, si aggiungono dei fondi di caffè.

Se nelle vostre case sono presenti mobili in legno scuro che presentano dei graffi, sappiate che mescolare dei residui di caffè con del caffè molto concentrato fa ottenere una pasta cremosa utilissima per sanare piccole imperfezioni estetiche.