Negli ultimi anni, in Italia e non solo, si sta diffondendo sempre più la cultura di definizione di politiche di Responsabilità Sociale. Tramite queste politiche le aziende vogliono comunicare agli stakeholders la volontà di raggiungere obiettivi non solo di profitto e produzione ma anche di sviluppo sostenibile e benessere sociale.
In quest’ottica di Corporate Social Responsability, le aziende stanno quindi dedicando sempre maggiori investimenti nel Welfare aziendale perché, tramite benefit e prestazioni varie, si perseguano obiettivi diversi da quelli meramente monetari valorizzando la vita privata e lavorativa dei dipendenti.
Le normative in tal senso non mancano e sono sempre più ricche di indicazioni per il perseguimento di tali fini.
Che si parli di Istituzioni private o pubbliche, il tema della Responsabilità Sociale sta portando ad affrontare nuove sfide nella ricerca di equilibrio tra il perseguimento di attività economiche ed il rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali.
A tal proposito è di fondamentale importanza la Direttiva europea del 27 marzo 2019 atta a limitare notevolmente l’utilizzo di plastica usa e getta a partire dal 2021, ponendo inoltre obiettivi di riciclo e rafforzamento della responsabilità dei produttori nelle fasi di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Una maggiore sostenibilità è possibile iniziando dalla pausa caffè
È fuori da ogni dubbio che il servizio di ristorazione costituisca un’esigenza trasversale a tutte le aziende, rappresentando un aspetto imprescindibile per il raggiungimento di obiettivi di Responsabilità Sociale.
Questa nuova e sempre maggiore consapevolezza può riflettersi nell’offerta, ad imprese e pubbliche amministrazioni, di prodotti equi e sostenibili perché anche la pausa caffè possa rientrare nel raggiungimento di questi obiettivi.
Il momento della pausa caffè in ufficio è sicuramente uno dei più apprezzati nel corso della giornata lavorativa ma, ad uno sguardo più attento, è palese l’impatto che questa piacevole abitudine può avere in termini ambientali.
È allora evidente che le responsabilità individuali non si possono scindere dall’adozione di politiche aziendali sostenibili.
Si stima infatti che ogni giorno finiscano nella spazzatura più di 33 milioni di bicchieri in plastica usa e getta durante le pause caffè. Moltiplicando questo numero per le giornate lavorative nel corso di un anno si ottiene un numero spaventoso di prodotti in plastica non riciclabile gettati nei cestini.
Cosa si può fare, allora, perché il caffè venga reso meno amaro anche da un punto di vista sociale?
Promuovere una pausa caffè di valore
Sono tante le piccole scelte che possono diventare grandi se ci si concentra sulla promozione di un momento di condivisione e relax all’insegna del valore.
In tal senso, la scelta di installare distributori automatici e macchine per caffè in comodato d’uso a cialde compostabili può essere già un ottimo punto di partenza.
L’utilizzo di tali macchine consente di bere il proprio caffè utilizzando accessori personali o biodegradabili al 100%, abolendo in questo modo i bicchieri e le palettine in plastica usa e getta che troppo spesso riempiono i cestini delle aziende.
L’uso di cialde compostabili ed ecocompatibili, inoltre, permette di evitare il consumo di capsule in plastica o in alluminio altamente inquinanti e difficilmente smaltibili.
Nella scelta di distributori e macchine per caffè in comodato d’uso si inserisce anche la possibilità di commercializzare snack e bevande, siano esse calde o fredde, di tipo biologico, equo solidale ed a filiera corta.
Così facendo la pausa caffè non diventa solo sostenibile nei confronti della natura e dell’ambiente, ma anche nei confronti della salute e del benessere dei dipendenti delle aziende che possono dunque accedere a snack e bevande equilibrate, biologiche ed a chilometro zero.
Promuovere una cultura aziendale di responsabilità sociale e di attenzione al valore che può celarsi dietro la pausa caffè significa dare un importante contributo alla riduzione dei rifiuti indifferenziati ma non solo. Notevoli apporti sono riscontrabili nella riduzione dell’inquinamento, sia del suolo che dell’aria, e delle emissioni di gas serra.
L’adozione di misure perché la pausa caffè diventi effettivamente di valore sottintende la volontà delle aziende di perseguire azioni di Corporate Social Responsability. Quest’ultime si riflettono nei bilanci sociali delle imprese con risultati che possono essere mantenuti nel tempo ben rispettando i criteri di economicità.
La scelta di materiali biodegradabili e compostabili nel corso delle pause caffè permette infatti di smaltire rifiuti di tipo umido da avviare al compostaggio, contribuendo alla rigenerazione dei suoli.
Ne risulta che anche la semplice azione di bere un caffè può rientrare nel cerchio della natura in cui tutto si trasforma in risorsa e nulla diventa rifiuto.