La sostenibilità è uno dei temi più sensibili di questo momento storico e non riguarda solamente la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, ma anche tutte quelle attività che coinvolgono il territorio dal punto di vista economico e sociale, soprattutto in Paesi dove l’economia è ancora molto fragile e lo sfruttamento, anche minorile, è tuttora molto diffuso.
Dopo il petrolio, il caffè è il prodotto più commercializzato al mondo e il 90% delle produzioni proviene da Paesi poveri e in via di sviluppo, come il Brasile, l’Etiopia e alcuni stati dell’America Centrale e Meridionale, mentre il suo consumo si concentra principalmente nelle aree più ricche e più industrializzate, come l’Europa e gli Stati Uniti, dove si stima che entro una trentina d’anni la richiesta sarà quasi certamente triplicata.
Fino a qualche anno fa, il caffè riusciva a soddisfare le necessità primarie delle popolazioni locali, come l’istruzione e la sanità, e garantiva un reddito adeguato a uno stile di vita dignitoso, anche se i costi in termini ambientali sono sempre stati molto alti, con deforestazioni per far posto alle piantagioni, inquinamento delle falde acquifere e distruzione della biodiversità.
Con il passare del tempo però, i sistemi di produzione sempre più aggressivi e i salari bassissimi hanno portato a un aumento della povertà, con conseguente impoverimento delle strutture sociali e costi proibitivi per gli agricoltori, che oggi fanno fatica a reperire i mezzi e gli strumenti di cui hanno bisogno per coltivare i propri campi. Oltre a ciò, gli effetti negativi dei cambiamenti climatici stanno rendendo sempre più incerto il raccolto e la possibilità di programmare un futuro più sostenibile dal punto di vista economico e sociale.
La coltivazione di caffè sostenibile propone un sistema produttivo alternativo e più rispettoso dell’ambiente e delle persone, ridonando valore ai piccoli produttori e alle produzioni virtuose, che mettono al centro la qualità e creano un vantaggio concreto per le comunità, che con una maggiore disponibilità economica possono sviluppare progetti formativi e avere a disposizione mezzi più tecnologici e competenze più avanzate.
Come si coltiva il caffè sostenibile?
A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, si è progressivamente passati dalla tradizionale coltivazione del caffè all’ombra degli alberi a quella in pieno sole, sicuramente più produttiva, ma più dannosa per l’ambiente, perché richiede un maggiore quantitativo d’acqua per l’irrigazione delle piantagioni e l’utilizzo di pesticidi e antiparassitari per limitare la diffusione di insetti dannosi e di malattie che potrebbero compromettere il raccolto.
Questo nuovo sistema di coltivazione ha purtroppo azzerato i benefici che da sempre l’arbusto del caffè garantisce alla biodiversità. Infatti, con la coltivazione di caffè sostenibile all’ombra delle foreste, gli animali possono trovare un habitat ideale dove vivere e riprodursi, catturando gli insetti più dannosi, mentre le radici possono trattenere più facilmente l’acqua, evitando che si disperda e limitando gli sprechi.
Inoltre, le foglie che cadono sul terreno creano un perfetto concime naturale, che mantiene il terreno sano e produttivo senza che sia necessario utilizzare fertilizzanti chimici, e il caffè matura meglio e più velocemente con valori nutrizionali elevati e di qualità superiore.
Come si produce il caffè sostenibile’
Se fino a circa un decennio fa, il caffè era solo un bene di consumo, venduto a prezzi bassi e senza alcuna garanzia di qualità, ma in grande quantità. Il prezzo di mercato, determinato dalle quotazioni di borsa, così come per l’oro e il petrolio, in pochi anni è letteralmente crollato, passando in meno di 5 anni, da 3 dollari per libbra a soli 40 centesimi. La necessità di aumentare la produzione per soddisfare la richiesta, mantenendo retribuzioni bassissime, ha favorito la diffusione della povertà e dello sfruttamento, denunciata anche dalle maggiori organizzazioni non governative a livello internazionale.
Ciò che sta progressivamente portando ad una svolta sostenibile nel settore del caffè, è sicuramente una maggiore attenzione e sensibilità dei consumatori nei confronti dei temi ambientali, etici e di equità sociale, che ha spinto alcune multinazionali a rivedere i modelli di produzione e commercializzazione, dando maggiore risalto al caffè sostenibile e a pratiche commerciali più eque e solidali.
I vantaggi che le comunità locali stanno ottenendo da questo nuovo modo di coltivare, produrre e commercializzare il caffè sostenibile sono molteplici. Da una parte, una coltivazione più rispettosa dell’ambiente riduce i rischi causati dai cambiamenti climatici, con un miglioramento della biodiversità e uno sfruttamento delle risorse idriche ed energetiche più consapevole e responsabile, dall’altro lato la garanzia di poter vendere i propri prodotti a prezzi più equi ed elevati rispetto al normale, ha aumentato le opportunità di crescita sociale con un migliori livelli di istruzione e servizi essenziali garantiti, dall’elettricità alla fornitura di acqua potabile.
Come riconoscere il caffè sostenibile?
Attualmente, il caffè sostenibile copre circa il 20% della produzione mondiale e, sebbene si tratti ancora di una nicchia, la sua crescita è in costante aumento e si sta progressivamente trasformando in un fenomeno di massa sempre più diffuso.
In questo momento, non esiste ancora uno standard condiviso a livello internazionale, ma i consumatori possono comunque contare su alcune certificazioni “fair trade”, che assicurano la piena sostenibilità dell’intera filiera, dalla coltivazione alla commercializzazione.
Tra le tante organizzazioni e aziende che propongono caffè sostenibile, Altromercato è sicuramente la più importante e prestigiosa. Da più di trent’anni, si impegna a importare caffè sostenibile prodotto da piccole realtà locali in America Latina, Etiopia e Asia, controllando che ogni fase rispetti i principi del commercio equo e solidale e della sostenibilità ambientale e sociale.
Il caffè sostenibile, ottenuto da coltivazioni biologiche ed ecosostenibili, ha caratteristiche organolettiche di qualità superiore, con un aroma più ricercato e un profilo aromatico contraddistinto da un perfetto equilibrio di profumi e sapori gradevoli al palato senza retrogusti terrosi o erbosi. Inoltre, il contenuto di caffeina è molto inferiore, rispetto al caffè tradizionale.
Se vuoi provare la vera bontà del caffè sostenibile, sul nostro shop puoi trovare una vasta gamma di miscele di alta qualità, disponibili in diverse versioni, dal classico macinato per la moka alle cialde, perfette per preparare un ottimo caffè espresso in ogni momento della giornata.
Ti ricordiamo che i prodotti Punto Equo rispettano pienamente i principi dell’agricoltura sostenibile, sono certificati e seguono i più rigorosi standard internazionali che ne garantiscono la massima naturalità, la presenza di ingredienti biologici certificati e l’esclusione di test sugli animali. I nostri metodi di produzione sono sempre a basso impatto ambientale e con una particolare attenzione alla biodiversità.