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Prodotti bio dalle terre confiscate alle mafie

Valorizzare territori tanto meravigliosi quanto difficili, recuperandoli da un punto di vista sociale e produttivo, liberandoli dalle mafie e mettendo in campo metodi rispettosi della natura e della dignità umana. Questi sono gli obiettivi che Libera si è posta nel voler ridare dignità ai territori caratterizzati da forte presenza mafiosa, creando cooperative autonome, autosufficienti ma soprattutto durature per dare lavoro e proporre un’alternativa economica virtuosa sul territorio.
Il tutto mettendo al primo posto la legalità e la giustizia sociale.

Libera: nascita ed obiettivi

Libera nasce nel 1995 dall’intuizione di Don Luigi Ciotti, sulla scia delle grandi stragi mafiose del 1993, mettendosi al fianco degli uomini e delle donne nella lotta contro tutte le mafie, la corruzione e l’accettazione di ogni forma di illegalità.
Libera è oggi un’associazione di associazioni, che riunisce al proprio interno più di 1500 tra associazioni, scuole, gruppi e realtà variegate sul territorio italiano.
L’azione di Libera si può riassumere nei seguenti punti:

Educazione alla legalità nelle scuole, per coltivare nuove generazioni più consapevoli in un’ottica di coscienza civile ed educativa
Sostegno diretto alle realtà che sono costrette a vivere in aree con elevata infiltrazione mafiosa
Seminari e formazione sul fenomeno mafioso
Memoria ed impegno nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie, con l’istituzione della giornata nazionale del 21 marzo
Creazione di una rete internazionale per il contrasto alla criminalità organizzata
Riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle mafie, soprattutto attraverso la formazione di Cooperative Sociali

Dalle terre confiscate alle nostre tavole

Grazie alla legge di iniziativa popolare 109/96, in Italia è possibile riutilizzare a fini sociali i beni confiscati alle criminalità organizzate.
L’obiettivo è quello di restituire il maltolto alle comunità, attraverso la fruizione di servizi, attività di promozione sociale e, non ultimo, lavoro.
Le terre confiscate, di proprietà dei comuni, vengono assegnate a cooperative sociali che si impegnano a dare lavoro ed a produrre prodotti buoni non solo per il palato.
Confiscando e riutilizzando i beni un tempo oggetti e soggetti di attività criminali, si producono e vendono materie frutto di agricoltura biologica, in un’economia partecipata a filiera corta.
Queste cooperative sono la dimostrazione che si può creare un tipo di impresa che sia anche strumento di progetti di natura sociale e di interesse collettivo.
Grazie a queste attività, si restituisce bellezza a territori spesso maltrattati e si realizzano prodotti alimentari dalle eccellenti proprietà organolettiche.
L’esperienza di Libera ci insegna che è possibile avviare percorsi di cambiamento sociale, economico e culturale dei territori sottoposti al giogo mafioso, ridistribuendo ricchezza all’interno di un indotto occupazionale sostenibile e legale.

Quali prodotti si possono trovare

Vino, pasta, legumi, conserve e miele sono solo alcuni degli esempi dei prodotti delle cooperative operanti su territori confiscati alle mafie nelle varie regioni.
Ad oggi i prodotti a marchio Libera Terra sono più di novanta, ognuno espressione di un territorio ed espressione massima ed inequivocabile della valorizzazione della materia prima utilizzata.
Nonostante negli anni non siano mancati atti intimidatori ed incendi ad opera delle stesse organizzazioni criminali oggetto della confisca, la rete di Libera non demorde e continua a coltivare gli oliveti, i campi di grano e gli aranceti spesso incendiati.
L’intimidazione non ha mai fatto demordere ma, anzi, spesso ha addirittura rafforzato negli interessati e nella cittadinanza la voglia di legalità.
Nell’approccio delle cooperative sociale coinvolte, il mercato non è solo l’obiettivo ma anche e soprattutto lo strumento per accrescere e dare credibilità al progetto perseguito. Per questo motivo, per poter stare sul mercato con dignità e credibilità, la leva che permette di avere una prospettiva a lungo termine è la qualità dei prodotti.
L’eccellenza guida tutto il lavoro delle cooperative sociali e ad oggi sono acquistabili vino, pasta, semola, mozzarelle di bufala, succhi, olio, arance, marmellate, legumi, conserve, liquori, frollini e miele.
Le cooperative sociali che operano sui territori confiscati alle mafie sono la dimostrazione che anche nei territori più difficili si può creare un tipo di impresa che sia sostenibile, generando anche valore aggiunto. Perché questo sia possibile si deve fare una scelta, alla base della quale si trovano impegno, passione, professionalità e legalità.
Acquistare un prodotto agricolo derivante da questi territori significa appoggiare un percorso di cambiamento positivo che ha fortemente voluto rompere abitudini, inerzie e pessimismo.

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